AbruzzoLive
No Result
View All Result
INVIA ARTICOLO
AbruzzoLive
No Result
View All Result
AbruzzoLive
No Result
View All Result

Controffensiva ucraina: 10.000 soldati russi negoziano la resa offrendo in cambio armi all’Ucraina

Francesco Proia di Francesco Proia
13 Settembre 2022
A A
137
condivisioni
1.1k
letture
FacebookWhatsapp

Ucraina. Dopo la controffensiva dei giorni passati l’esercito russo è stato stretto in una morsa, dove non possono più ricevere approvvigionamenti e aiuti militari di alcun genere.

Il meteo in Abruzzo 3 – 9 luglio: caldo e  possibili rovesci pomeridiani, più stabile da Lunedì ed anche più fresco

Il meteo in Abruzzo 3 – 9 luglio: caldo e possibili rovesci pomeridiani, più stabile da Lunedì ed anche più fresco

2 Luglio 2025
Devastante grandinata sul Fucino, campi distrutti. Coldiretti: ennesima tegola sull’economia marsicana

Devastante grandinata sul Fucino, campi distrutti. Coldiretti: ennesima tegola sull’economia marsicana

2 Luglio 2025

L’avanzata ucraina ha costretto i soldati russi a battere in una ritirata frettolosa, abbandonando munizioni ed ogni altro tipo di equipaggiamento sul campo. Fuggendo dall’oblast di Kharkiv i soldati hanno lasciato dietro di loro scorte di mine, granate, razzi portatili e diversi tipi di veicoli da combattimento, in quantità così elevate che sui profili social pro-Ucraina qualcuno ha fatto girare la voce secondo cui dopo la controffensiva la Russia è diventata il primo fornitore di armi dell’Ucraina, ancor più degli Stati Uniti.

Ma la notizia più sconvolgente sarebbe quella che nel sud dell’Ucraina oltre diecimila soldati russi, sentendosi ormai abbandonati dalle gerarchie militari del Cremlino, starebbero contrattando la resa con l’esercito di Kyev. Grazie agli HIMARS statunitensi gli ucraini hanno infatti distrutto tutti i ponti sul fiume Dniepr, che di fatto è diventato un confine insuperabile per i russi, ormai abbandonati al loro destino. Molti soldati hanno disertato e ora si nascondono nelle campagne nei dintorni, ma le unità ucraine rinforzate dalla polizia militare stanno già ripulendo il territorio da ciò che resta delle unità russe che non sono riuscite a ritirarsi o non hanno ricevuto nessun ordine dai loro superiori. Molti invece starebbero accettando le condizioni di resa degli ucraini, che ai prigionieri di guerra garantiscono non solo un trattamento in linea con la convenzione di Ginevra, ma anche un pasto caldo, cure mediche e vestiti puliti. Ovviamente i negoziati prevedono che armi e munizioni russe vadano all’esercito ucraino, che in questo modo non sta conquistando solo terreno ma anche importanti riserve di armamenti, utili da qui ai prossimi mesi per mantenere le posizioni al fronte.

Qualche analista militare sostiene che questo crollo dell’esercito di Mosca ricordi in qualche modo quello del 1917 che ha preceduto la Rivoluzione d’Ottobre. Tra le fila dell’esercito russo, infatti, prevale sempre più un risentimento contro i superiori fuggiti a Mosca, colpevoli a loro dire di averli abbandonati oltre le linee nemiche, senza rinforzi, proiettili, cibo e persino dell’acqua potabile. E questo, ancor più delle sconfitte militari, getta sconforto tra le truppe, che a questo punto si sentono abbandonate in trincea come topi in trappola e quindi disponibili a negoziare.

Share55Send
  • Credits
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • topscelte.it

© 2025 Live Communication

No Result
View All Result
  • AbruzzoLive, news e diretta Live dall Abruzzo
  • Acquistare Viagra Generico senza ricetta in farmacia online
  • Autori
    • Franco Santini
  • Contatti
  • Cookie Policy (UE)
  • Credits
  • Dichiarazione sulla Privacy (UE)
  • Footer Articolo
  • Guida vini 2020
  • Guida vini 2020-tp
  • Home Page
  • Lavora con noi, offerte di lavoro
  • Listino Elettorale 2024
  • Notizie del giorno
  • Podcast
  • Privacy Policy
  • Pubblicità
  • Territorio

© 2025 Live Communication