Chieti. Con un totale di 15 lavoratori infettati negli ultimi tempi alla Sevel di Atessa, il sindacato Usb vuole trasparenza sulle condizioni epidemiologiche e chiede alla Prefettura di Chieti di convocare l’azienda ed enti di controllo sulla sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro (Asl e Itl) per aprire un confronto sulle criticità che possono verificarsi in una situazione complessa e che richiede la
massima attenzione.
“Dopo i contagi, oltre alla tardiva sanificazione delle postazioni”, dice la Usb, “non sono stati effettuati tamponi di controllo a tutti i lavoratori della Ute di appartenenza e dei lavoratori risultati
positivi ai test, pertanto riteniamo le attuali misure di contrasto alla diffusione del virus insufficienti”. Il responsabile Lavoro Privato della Usb, Fabio Cocco, aggiunge, “abbiamo anche chiesto alla direzione aziendale di ripristinare i dieci minuti per sanificare le postazioni di lavoro, rallentare la velocità delle linee e aumentare il livello di dissaturazione per evitare assembramenti durante il lavoro. Quello che più ci preoccupa è l’adeguamento delle procedure alle disposizioni degli ultimi Dpcm, considerate che si verificano situazioni a nostro avviso molto pericolose. Un lavoratore con un familiare in attesa di esito al tampone richiesto dalla Asl, può recarsi a lavoro esponendo i colleghi a possibilità di contagio in un ambiente come la Sevel dove tantissimi lavoratori lavorano fianco a fianco e viaggiano in pullman affollati”.