Roseto degli Abruzzi. “Il consultorio di Roseto degli Abruzzi resti a Roseto: non è ammissibile che una cittadina di oltre 25.000 abitanti resti senza un servizio così importante sul territorio, anche se per un periodo più o meno lungo come asserisce la ASL di Teramo” è quanto ha dichiarato il Capogruppo in Consiglio Regionale di “Abruzzo in Comune” Sandro Mariani in merito alla vicenda dello spostamento temporaneo del consultorio di Roseto degli Abruzzi in un altro comune.
“Non è ammissibile che una città grande come Roseto degli Abruzzi non abbia a disposizione tale servizio sul proprio territorio, seppur momentaneamente: voglio ricordare che il DM77/2022, che disciplina l’organizzazione dei servizi sanitari territoriali, prevede un consultorio ogni 20.000 abitanti, addirittura uno ogni 10.000 per le aree interne!”. Il Consigliere Mariani è entrato poi nel dettaglio dell’organizzazione della rete dell’assistenza territoriale citando atti e programmazione della Regione: “Ad oggi la ASL di Teramo ha solo 8 consultori, ovvero uno ogni 37.425 abitanti: per capire l’arretratezza del nostro assetto basti pensare che nella ASL de L’Aquila il rapporto è di uno ogni 18.027 abitanti e nella ASL di Chieti addirittura uno ogni 15.520. Questi sono numeri riportati dal Piano dell’Assistenza Territoriale approvato dalla Regione Abruzzo del governatore Marsilio con delibera n. 773 del 13 dicembre 2022. E a Teramo la ASL dei manager nominati da Marsilio cosa fa? Oltre ad essere ad oggi lontanissima dagli standard delocalizza il consultorio presente in una città di quasi 26.000 abitanti: è l’emblema della “grandiosa” gestione della sanità abruzzese da parte del centro destra di Marsilio e della Verì!”.
“I consultori – ricorda Mariani – sono servizi essenziali a libero accesso deputati alla protezione, prevenzione, promozione della salute, consulenza e cura rivolte alla donna in tutto il suo ciclo di vita, minori e famiglie. Ci sono consultori della provincia in condizioni strutturali precarissime, come quello di Silvi, e oggi si vuole delocalizzare un ulteriore punto di accesso presente sulla costa: la sua delocalizzazione da un territorio dove insiste anche il PUA (Punto Unico di Accesso) non può trovare giustificazione alcuna. Se corrispondesse al vero che le decisioni della ASL siano state assunte senza un confronto con il Comune allora si recuperi il tempo perso e si individuino insieme locali idonei al trasferimento temporaneo sul territorio di Roseto!” ha concluso il consigliere teramano.