Chieti. Anche il Consiglio Comunale di Chieti si prepara ad accogliere un ordine del giorno, presentato congiuntamente da più forze politiche, contro l’aumento dell’addizionale regionale IRPEF previsto dalla Giunta regionale abruzzese. Un intervento che grava direttamente sui cittadini, per un importo complessivo superiore a 40 milioni di euro: i promotori dell’ordine del giorno chiedono l’immediato congelamento dell’aumento IRPEF, l’apertura di un confronto serio con i territori e le parti sociali, e l’istituzione di un tavolo tecnico per affrontare strutturalmente il problema del disavanzo sanitario.
“Ancora una volta si chiede ai cittadini abruzzesi di mettere mano al portafoglio per ripianare errori gestionali che vengono da lontano – dichiara il consigliere comunale Edoardo Raimondi, il proponente con i gruppi politici di centrosinistra –. Abbiamo deciso di fare propria l’iniziativa di Ali, Autonomie Locali Italiane, e di aggiungerci ai Comuni che chiedono lo stop al provvedimento, perché non possiamo più permettere che i conti si facciano sulle spalle delle fasce più deboli. Serve equità, trasparenza e una gestione responsabile della cosa pubblica. Si tratta di un aumento che colpisce tutti, senza alcun criterio di progressività, e che arriva in un momento in cui i servizi sanitari regionali sono in forte sofferenza e sempre più persone sono costrette a curarsi fuori regione o a rivolgersi al privato, se possono permetterselo. La Regione Abruzzo, nonostante abbia già beneficiato dal 2011 di un gettito aggiuntivo di oltre 130 milioni di euro grazie ad aliquote fiscali già elevate, non è riuscita a sanare il buco della sanità, stimato oggi in 81 milioni. Eppure – prosegue Raimondi – destinando correttamente le maggiorazioni già in vigore, il disavanzo 2024 potrebbe essere coperto senza imporre nuovi sacrifici ai contribuenti. È una scelta politica: si è preferito tassare invece di riorganizzare e razionalizzare”.