Roseto degli Abruzzi. “Suggeriamo al consigliere Addazii di non farsi più utilizzare dalla sua maggioranza, con la sua bontà e ingenuità politica, non si accorge che lo portano a fare figure al pari di Arlecchino”, dichiara Umberto Valentini coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. “Dal comunicato di replica non comprendiamo cosa immagina dei partiti Addazii, a questo punto tesserato a sua insaputa ad Azione di Carlo Calenda”.
“Fratelli d’Italia, a differenza di questa maggioranza, non deve mascherare appartenenze, anzi ne fa uno dei primi criteri di trasparenza nei confronti dei cittadini che sanno sempre chi hanno davanti, quali idee sostengono e in chi ripongono la loro fiducia.
Ricordiamo allo sbadato consigliere Addazii che, quando si preoccupa dei consiglieri di quartiere che fanno parte di Fratelli d’Italia, che il nostro partito non ha costretto parenti a candidarsi e farsi eleggere nei consigli di quartiere, non ha portato “truppe cammellate” alle serate di votazioni e che forse quando punta il dito contro altri deve prima guardare dentro casa sua sopratutto quanto parla di libertà e controllo.
Negli atteggiamenti pubblici e nei comportamenti sui social, la maggioranza e chi li sostiene, utilizzano lo stesso sistema già visto nei cinque stelle: aggressioni verbali nei confronti di chi non è allineato a quel pensiero, qualunquismo becero contro i partiti a loro avversi, racconti fantasiosi e ricchi di pathos che si contraddicono con la realtà dei fatti.
Ricordiamo al consigliere Addazii e a tutta la maggioranza che la campagna elettorale è conclusa da tempo e che non devono più fingere di essere “altro” visto che il cavallo di Troia del finto civismo è riuscito a farli entrare a Palazzo di Città, ora è tempo però che dedichino il loro tempo meno alla cura dei social e più al lavoro amministrativo che invece palesa buchi da tutte le parti.
Suggeriamo inoltre al ghost-writer di Addazii di chiedere scusa per averlo messo, per l’ennesima volta, alla berlina davanti alla cittadinanza”, conclude Valentini.
Addazii: “I consigli di quartiere e di frazione servono per il territorio non per la politica”