L’Aquila. “Il quartiere di Valle Pretara ha urgente bisogno di vedere ricostruite le case popolari per compiere un primo passo verso la dignità che merita e non di edifici pericolanti diventati rifugio di ratti e microcriminalità. Non si può vivere in un quartiere sventrato dall’incuria e dal disinteresse, così come non si può non rientrare a casa per oltre 15 anni. Il grido di aiuto dei residenti di Valle Pretara, così come quello degli assegnatari e dei proprietari Ater, è giunto oggi in Commissione di Vigilanza della Regione attraverso il coordinamento di chi abita le ERP e il sostegno di CGIL e SUNIA, ma presto si affronterà il problema anche nella commissione di Vigilanza del Comune. Clamorosamente, l’assessore regionale Quaglieri, invitato in commissione in virtù delle pesanti deleghe alle ERP, al patrimonio e al bilancio, non si è presentato; un’assenza che non può trovare alcuna giustificazione nelle due righe mandate, in fortissimo ritardo, al presidente di commissione, Sandro Mariani: “Per ciò che interessa la tematica Valle Pretara e per quanto di competenza va evidenziato che trattasi di risorse Sisma e Sisma Bonus, non assegnate, pertanto, da Regione Abruzzo.
Nel caso di specie si tratta di interventi finanziati da risorse stanziate con i provvedimenti Sisma 2009 ed anche Bonus Edilizi, i quali non vedono il coinvolgimento di Regione Abruzzo con dotazioni di bilancio proprio.” Vorremmo chiarire all’assessore Quaglieri che il patrimonio ATER è un patrimonio regionale e che uno dei suoi doveri di assessore delegato dovrebbe essere quello di seguire e corroborare il lavoro di richiesta dell’Ater di ulteriori finanziamenti Cipess oppure scegliere, una volta per tutte, di dedicarsi solo all’attività professionale. Avrebbe dovuto essere presente anche il sindaco dell’Aquila che ha preferito delegare l’assessore all’urbanistica, che ringraziamo per la presenza, e non quello alla ricostruzione pubblica: gli sfugge forse che la mancata ricostruzione del tessuto edilizio non produce solo degrado, ma aumenta a dismisura anche la mancata percezione di sicurezza nei cittadini. Se Quaglieri in questi anni si è disinteressato alla questione, Biondi avrebbe tutte le ragioni per porre una questione politica e chiedere la restituzione delle deleghe. Il primo cittadino dovrebbe anche battere i pugni con Regione e Governo per riunire la cabina di regia affinché si deliberi l’assegnazione dei fondi per Valle Pretara.
La soluzione infatti sta nell’ottenere il più in fretta possibile dal Governo una delibera Cipess per l’intera copertura dei fondi mancanti: parliamo di circa 30 milioni di euro che servono per superare la divisione tra seconda e terza annualità nella quale ci troviamo a causa del mancato adeguamento dei prezzi. La destra al governo di regione e capoluogo dovrebbe trovare il coraggio di tornare a Valle Pretara per un’altra foto ricordo, come quella che fu scattata anni fa quando promisero ai residenti di ricostruire tutto e in fretta: oggi l’accoglienza da parte dei cittadini sarebbe diversa”.