Pescara. “La caratteristica che contraddistingue l’Abruzzo a livello economico è la capacità di unire storia e innovazione. Oggi stiamo celebrando l’orgoglio dell’economia abruzzese”, queste le parole con cui Marco Fracassi, presidente di Confindustria Abruzzo, è intervenuto in occasione della ricorrenza dei 50 anni di Confindustria Abruzzo, celebrati con un evento unico all’Aurum di Pescara.
“Sono nato nel medesimo anno di fondazione di Confindustria Abruzzo, nel 1972, e è un onore che proprio io oggi sia alla guida di questo grande gruppo. Lentamente ma costantemente le federazioni regionali sono andate via via crescendo, svolgendo prevalentemente funzioni di lobby e di rappresentanza. Se possono essere avviate iniziative di livello nazionale, che non sopprimono quelle regionali, è grazie a questa simbiosi, che porta al progresso della regione”, ha detto Fracassi.
“I contenuti promossi da Confindustria Abruzzo sono volti alla modernizzazione del Paese. Il nostro sistema è un punto di riferimento: operiamo nell’interesse delle piccole e grandi imprese, rappresentiamo con visione gli imprenditori, che hanno consentito all’Abruzzo di diventare una delle regioni più sviluppate d’Italia, costruendo giorno per giorno il futuro dei nostri territori. Abbiamo sempre lavorato affinché la programmazione regionale potesse produrre vera ricchezza e sana produzione, perseguendo il benessere tra le aree forti e quelle più deboli.
In occasione del nostro primo mezzo secolo di vita”, ha concluso Fracassi, “guardando indietro ci siamo chiesti: ‘Che cosa vuole diventare la nostra regione in futuro?’. Gli imprenditori e le imprese abruzzesi hanno avuto il merito di superare tutte le difficoltà di un tempo in cui mancano prospettive per il futuro, ma non le opportunità. Il merito della forza di Confindustria è la proverbiale lungimiranza dei cittadini abruzzesi. Ci aspetta, dunque, un grande impegno comune. Lo affronteremo insieme”.
Il presidente ha raccontato anche degli episodi molto significativi del periodo del lockdown e legati alla pandemia, che ha messo in difficoltà molti industriali.
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