Pescara. Confesercenti manifesta la propria preoccupazione per il rischio isolamento dell’Abruzzo. “Le voci di una possibile chiusura degli uffici di polizia di frontiera aerea e marittima che servono l’aeroporto regionale d’Abruzzo ed il porto di Pescara ci preoccupano moltissimo. Il declassamento dei nostri collegamenti internazionali resta dietro l’angolo e non possiamo permetterlo”. Lo afferma Bruno Santori, presidente regionale di Confesercenti Abruzzo. “Le imprese stanno facendo enormi sforzi per supplire alle gravi carenze infrastrutturali che peggiorano la competitività della nostra regione – rileva Santori – e perdere la polizia di frontiera vorrebbe dire lanciare un messaggio pesante di disimpegno verso la ripresa del turismo proprio alla vigilia della stagione estiva, dei voli charter e dei possibili nuovi collegamenti marittimi con la Croazia. Per questa ragione alle istituzioni regionali ed ai parlamentari abruzzesi di tutti i partiti chiediamo di farsi presto promotori di un’azione congiunta. Ciò che temiamo è che non si stiano facendo gli giusti sforzi per evitare il rischio isolamento dell’Abruzzo: tempo fa abbiamo chiesto notizie sulla partecipazione della nostra regione alla conferenza greca sulla Macroregione Adriatico-Ionica, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta”. Aggiunge Enzo Giammarino direttore regionale di Confesercenti, “Siamo sempre convinti che il turismo possa rappresentare la grande occasione di rilancio della nostra economia ma se vengono smantellati i servizi di base dell’aeroporto e dei nostri porti, c’è il rischio di vedere sfumare gli investimenti delle nostre imprese, dei nostri consorzi, delle stesse istituzioni regionali. Declassare un aeroporto senza polizia di frontiera sarebbe più semplice: per questo occorre fare tutto quanto possibile per difendere e rilanciare queste infrastrutture strategiche per lo sviluppo della regione”.