L’Aquila. Il Ministero dell’Agricoltura ha illustrato nei giorni scorsi agli Assessori regionali la proposta di ripartizione delle risorse comunitarie destinate alle aziende agricole per – particolari settori in difficoltà e di importanza socio-economica-ambientale -, mentre per il 16 Aprile è stata convocata una riunione della conferenza Stato Regioni per trovare l’accordo definitivo sulla ripartizione delle risorse da assegnare alle singole regioni. “La Proposta del MIPAF è una vera e propria provocazione“ afferma Concezio Gasbarro Presidente di Confagricoltura Abruzzo “essa esclude l’Abruzzo dai pagamenti accoppiati per gli allevamenti ovicaprini, per il grano duro, per l’olio di oliva, e la barbabietola da zucchero“.·
Confagricoltura Abruzzo non ritiene ci siano ragioni tecniche ed economiche per escludere l’Abruzzo da questi aiuti che, tra l’altro, sono di gran lunga più bassi delle altre regioni italiane. La ripartizione operata dal Ministero contrasta anche le norme comunitarie che prescrivono una sostanziale convergenza degli aiuti tra le aziende agricole, infatti la proposta mantiene inaccettabili privilegi che allargano sempre più le distanze tra la nostra economia rurale e quella degli altri territori. “Le produzioni escluse sono tipiche e tradizionali non sostenerle significa condannarle all’abbandono perché non più convenienti. La discriminazione, inoltre, recherebbe danni irreparabili a tre importanti settori dell’agroalimentare abruzzese: il grano duro che ha consentito la nascita della filiera della pasta che alimenta un significativo export nei mercati mondiali, la coltivazione dell’olivo e l’allevamento delle pecore che, oltre all’importanza economica delle produzioni, rappresentano il presidio sociale del nostro territorio di collina e di montagna”, conclude Concezio Gasbarro.
Per Confagricoltura è necessario recuperare risorse anche per il settore orticolo, inoltre, la perdita degli aiuti alla barbabietola da zucchero determinerebbe l’immediata chiusura dello zuccherificio del Molise (l’unico rimasto nel centro sud Italia) con la conseguente sparizione di questa coltura dal territorio abruzzese. Confagricoltura Abruzzo confida nella ben nota combattività dell’Assessore Regionale Mauro Febbo, anche nel cercare alleanze con le altre regioni penalizzate dalla proposta ministeriale, per sbarrare la strada a questo modo di fare indecente e, come per il PSR, recuperare risorse importanti, un bel regalo nell’uovo di Pasqua, per gli agricoltori abruzzesi.