Chieti. La Corte d’Assise di Chieti, presidente Guido Campli, a latere Luca De Ninis, ha condannato a 17 anni e sei mesi di reclusione Driss El Amri, un 24enne marocchino con diversi precedenti. Per l’uomo accusato di sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni personali ed estorsione, il pm Stefano Gallo aveva chiesto 11 anni e 6 mesi. I fatti risalgono a marzo dello scorso anno e si verificarono a Pescara.
Nella vicenda da cui è nata l’imputazione di sequestro di persona e lesioni, la vittima è un pescarese di 22 anni che con la compagna 20enne, entrambi tossicodipendenti, aveva trascorso una serata a casa del marocchino: ma quest’ultimo aveva preteso con violenza dal giovane 200 euro, ovvero il prezzo di alcuni grammi di cocaina, e per raggiungere lo scopo, lo aveva minacciato con un coltello e lo aveva colpito e al volto, fratturandogli il naso, minacciando anche di violentare la sua compagna qualora non avesse ricevuto i soldi.
La vittima fu così costretta, per avere i soldi, a contattare sia la sorella che la madre e solo quando il marocchino ottenne i soldi, lasciò libero il giovane. La vittima dell’estorsione è invece un uomo di 67 anni che al marocchino fu costretto a dare 15 euro. Il 24enne riuscì con uno stratagemma a salire sull’auto della vittima minacciandola che lo avrebbe sfregiato e riempito di botte ma gli puntò anche una chiave al collo con la minaccia di scannarlo.
L’uomo però riuscì a mettere in fuga il marocchino, che pure lo minacciava tentando di strozzarlo con la cintura di sicurezza, allorquando, giunto con l’auto davanti ad una caserma dei carabinieri, si fermò di colpo e suonando ininterrottamente il clacson fece scattare l’allarme. L’avvocato di El Amri, Piefrancesco Ruscitti, ha chiesto l’assoluzione.