Capestrano. Si è conclusa il 26 agosto scorso la seconda, fortunata edizione di ‘Strano Film Festival’, festival di cortometraggi dedicati alla terra che si è tenuto a Capestrano, nella Valle del Tirino. A vincere il concorso, ex aequo, il corto documentaristico ‘Nobody Dies Here’ di Simon Panay (Francia) e il film di finzione ‘Anywere’ di Aleksandar Aleksic (Serbia). A premiarli, la giuria internazionale composta da Charlotte van Zanten fondatrice del Roffa Mon Amour film festival di Rotterdam (Olanda), Americo Maria Cicolani, produttore cinematografico e cofondatore di Locomotion Film (Roma/Londra) e dal regista Federico Francioni, vincitore della prima edizione di Strano Film Festival. Ai vincitori è andato il premio in denaro offerto dalla BCC Roma. Nonostante la giovane età, Simon Panay con ‘Nobody Dies Here’ è riuscito a scavare nelle contraddizioni dell’animo umano offrendo uno sguardo profondo sul mondo delle miniere d’oro in Africa. La sua sensibilità e la sua presenza si avvicinano ai soggetti senza giudizio, con empatia e complicità. Con una sceneggiatura poetica ed essenziale, invece, Aleksandar Aleksic con il corto di finzione ‘Anywere’ ci ha restituito un messaggio universale. Pur se completo nella sua breve durata, il film lascia intravedere un potenziale di sviluppo, con la curiosità di scoprire come continuerà il viaggio di Nur. Menzione speciale ad ‘Azimuth’ di Emiliana Santoro (Italia) che attraverso il paradosso della sottrazione ha raccontato la presenza dell’uomo nello spazio. Il potere del suono, segno essenziale, raffigura la vita in relazione con l’ambiente e l’architettura della città. La seconda menzione speciale è andata a ‘Plantae’ di Guilherme Gehr (Brasile): attraverso l’uso dell’animazione, ci ha mostrato i segreti della natura non accessibile all’esperienza umana. Il premio del pubblico è andato invece alla regista aquilana Cecilia Fasciani con il corto ‘Broken Halos’. Il Festival si è concluso dopo quattro serate di tutto esaurito al Castello Piccolomini di Capestrano. Ad accompagnare il pubblico locale una grandissima partecipazione internazionale. Oltre ai film, gli appassionati sono stati coinvolti in numerose iniziative alla scoperta della Valle del Tirino, con la visita a cantine, frantoi, allevamenti esplorando Capestrano e i borghi limitrofi. Insomma, la terra è stata celebrata non solo come generatrice di meravigliosi frutti ma anche di cultura, tradizioni e storie che valgono la pena di essere raccontate.