L’Aquila. L’Abruzzo è sul piede di guerra per le concessioni balneari.
E’ iniziato l’incontro tra governo, regioni, Anci e Upi per illustrare le linee guida del provvedimento sui balneari che sarà sul tavolo del consiglio dei ministri, alla riunione partecipa anche il sottosegretario alla presidenza del consiglio Roberto Garofoli assieme al ministro degli affari regionali Mariastella Gelmini, a quello dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e a quello del Turismo Massimo Garavaglia. Il governo, secondo quanto si apprende, avrebbe confermato di voler agire con una serie di emendamenti al dl concorrenza.
Le parole della ministra per il sud e la coesione territoriale Mara Carfagna
“Sulla questione balneari abbiamo trovato una soluzione equilibrata che tiene insieme i diversi interessi coinvolti in questa partita: l’assegnazione dei lidi avverrà con una procedura selettiva così come dispone il vincolo europeo, ma con bandi di gara estremamente tutelanti nei confronti di chi ha investito nelle attuali concessioni”. Lo dice in un’intervista a ‘La Stampa’ Mara Carfagna, ministra per il Sud e la coesione territoriale.
“Il Cipess, il Dipartimento sulla programmazione economica”, prosegue la ministra Carfagna, “ha sbloccato oltre 6 miliardi del Fondo sviluppo e coesione per opere infrastrutturali in tutta Italia, “un importante primo passo della programmazione complessiva del Fondo, che stiamo ultimando e a breve porteremo in Parlamento”. Serve ad aprire centinaia di cantieri di opere ferroviarie, stradali e idriche già progettate che integrano e rafforzano la missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: collegamenti e servizi più efficienti per milioni di cittadini del Sud. Se gli interventi previsti dal Recovery Plan saranno pienamente attuati, nel quinquennio 2021-2026 il Pil del Mezzogiorno crescerà del 24% circa rispetto al valore assoluto del 2020, con effetti significativi sul lavoro: l’occupazione femminile crescerà del 5,5%, quella giovanile segnerà un +4,9%. Venendo al quadro politico, Draghi ha fatto benissimo a troncare con una risposta secca speculazioni politiche e retroscena. E’ tecnicamente impossibile costruire una forza di centro con una legge elettorale che di fatto impone il bipolarismo”.
“Nel centrodestra”, conclude, “la vera domanda è: Matteo Salvini e Giorgia Meloni, con la cultura sovranista di cui sono portatori, sono in grado di tenere insieme un centrodestra di governo?. La sola garanzia che vedo per il futuro della coalizione è che la cultura moderata torni a essere trainante”.
La nota del capogruppo FdI in consiglio regionale Guerino Testa
“Il provvedimento del governo nazionale, che passa all’unanimità in consiglio dei ministri, secondo il quale dal primo gennaio 2024 l’assegnazione delle concessioni balneari avverrà solo tramite gara, apre una pericolosa voragine socio-economica per tutti gli operatori del turismo abruzzese e italiano”. Così il capogruppo di FdI in consiglio regionale, Guerino Testa.
“Auspicavamo una mossa forte e risolutiva”, prosegue Testa, “invece ci troviamo di fronte all’ennesima azione prepotente e deleteria per il Paese. L’azione di un governo che parla di criteri di salvaguardia per le imprese ma che di fatto a quelle imprese non garantisce certezze e stabilità. Lunedì scorso, come annunciato, è stata presentata la mozione di Fratelli d’Italia, a prima firma di Giorgia Meloni la quale ha affermato a chiare lettere che trattasi del primo atto di esproprio del governo Draghi a danno di 30 mila attività d’impresa. Il documento – che affronta anche il tema delle concessioni delle attività di commercio ambulante su aree pubbliche, altra categoria messa in grande difficoltà dalle previsioni della direttiva Bolkestein – analizza nel dettaglio le normative sulla materia, evidenziandone lacune e distorsioni, ed impegna il Governo ad adoperarsi in sede europea al fine di sostenere l’inapplicabilità della direttiva 2006/123 al settore delle concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali per finalità turistico-ricreative, poiché trattasi di licenze di beni e non di servizi, rilevando altresì che ex articolo 195 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in materia di turismo, l’Organismo europeo può limitarsi soltanto ad una politica di accompagnamento, richiedendo un trattamento non discriminatorio rispetto ad altri Stati europei, come Spagna e Portogallo, che hanno prorogato, infatti, le concessioni senza alcuna contestazione da parte della stessa UE”.
“La mozione”, conclude il capogruppo di FdI, “condivisa da altri 37 co-firmatari di FdI, evidenzia come un intervento di taglio lineare di questa portata non possa che provocare il rischio di fallimento per quelle migliaia di imprenditori che hanno creduto in una norma dello Stato, nonché il rischio connesso e conseguente di abbandono e degrado del patrimonio più prezioso che si ha, le nostre coste. Ringrazio i parlamentari del mio partito per la caparbia con cui stanno conducendo anche questa battaglia per evitare la grave lesione che il governo si appresta a causare ad un’altra fetta importante della nostra economia”.
La posizione del presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri
“Faremo una dura battaglia in tutte le sedi istituzionali sul ‘caso’ concessioni demaniali, non permetteremo di svendere le nostre imprese, il nostro patrimonio, che sono una unicità nel panorama internazionale, a imprese estere. Come Regione Abruzzo aspettiamo di leggere il testo dell’emendamento al Decreto Concorrenza annunciato oggi dai parlamentari Garofoli-Garavaglia-Gelmini, ma la nostra posizione è chiara e mira alla tutela di quelle storiche imprese familiari che hanno investito risorse, tempo, vita, per contribuire allo sviluppo del nostro paese”. È la posizione espressa dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri all’esito della riunione Governo-Regioni sul futuro delle concessioni demaniali.
La nota del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini
“La questione delle concessioni balneari, merita certezze e risposte chiare. Non a caso, da tempo chiediamo una riforma del comparto. La normativa europea e una sentenza del Consiglio di Stato ribadiscono la necessità di una revisione della gestione di beni che sono demaniali. Bisogna quindi agire. A questo punto aggiungerei bene e rapidamente”. Lo dice in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
“Evitiamo però che il combinato disposto fra riforma necessaria, e misure restrittive, giustamente adottate contro l’epidemia”, aggiunge, “mettano definitivamente in ginocchio un settore chiave dell’offerta turistica italiana come quello balneare, unico nel panorama europeo”.
“Le gare dovranno prevedere la tutela del legittimo affidamento e delle piccole imprese, noi chiediamo il
riconoscimento di tre fattori: valore aziendale dell’impresa, investimenti realizzati e professionalità degli operatori, anche a tutela del lavoro di decine di migliaia di persone. In Emilia-Romagna abbiamo oltre mille imprese balneari che offrono lavoro a 45-50mila persone, a cui va aggiunto tutto l’indotto. Bisogna coinvolgere i territori. E occorrono misure a tutela dei piccoli: inevitabili nel momento in cui le future gare potrebbero essere vinte da multinazionali del turismo. Dopo due anni durissimi di pandemia è fondamentale sostenere economia e lavoro e il comparto dell’edilizia”, commenta il governatore, parlando del superbonus, “sta oggettivamente trainando l’intero Pil, contribuendo a quella transizione ecologica che è una priorità. Ma una misura d’aiuto non può certo diventare facile strumento di truffa ai danni della collettività. Distorsioni si sono verificate anche per altri bonus ed è sacrosanto introdurre correttivi su procedure e rafforzare i controlli. Si può agire senza per questo inchiodare il settore”.