L’Aquila. I nuclei famigliari che risiedono e domiciliano in un comune di montagna potranno richiedere il rimborso delle rette scolastiche dei propri figli.
È quanto ha deciso la Giunta regionale che, su proposta dell’assessore agli Enti locali Pietro Quaresimale, ha approvato il regolamento che indica i criteri per l’ottenimento del contributo. Il provvedimento rientra nelle prescrizioni indicate dalla legge regionale 32 del 2021 che dispone misure per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni di montagna.
“Dopo aver previsto contributi alle famiglie per nuovi nati e nuove residenze nei comuni di montagna – sottolinea l’assessore Quaresimale – abbiamo destinato, per il 2023, un fondo di 100 mila euro per il rimborso delle rette scolastiche ai nuclei famigliari fino ad un massimo di 2000 euro.
In questo modo – aggiunge l’assessore – abbiamo completato le tipologie di aiuto che si possono erogare in favore di quelle famiglie che decidono di spostare la residenza nei piccoli comuni di montagna o che hanno registrato una nascita nel comune stesso. Il contributo copre i costi delle rette scolastiche delle scuole dell’infanzia e primaria e tra i criteri indicati figurano la residenza e il domicilio al momento della presentazione della domanda e essere cittadini italiano o dell’Unione europea o stranieri o apolidi con permesso di soggiorno, l’iscrizione del bambino in una scuola pubblica o privata sita nel comune di montagna con il relativo giustificativo di spesa”.
Secondo quanto stabilito dalla Giunta regionale sono 176 i comuni di montagna i cui residenti possono beneficiari dei contributi stabiliti dalla legge regionale 32. Si tratta di quei comuni che hanno un numero inferiore a 3000 residenti e che hanno fatto registrare uno spopolamento superiore alla media nazionale oltre ai comuni che hanno fino a 200 residenti.
“Nei prossimi giorni – conclude Quaresimale – gli uffici regionali provvederanno a pubblicare l’avviso pubblico nel quale saranno indicati modalità e tempistica per richiedere il contributo”.