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Complesso La City: chiuse le indagini. Indagato anche Pepe, dirigente del Comune

Redazione Centrale di Redazione Centrale
5 Febbraio 2016
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Pescara. Sale a 15 il numero delle persone indagate nell’ambito della vicenda riguardante la realizzazione della City, il mega complesso immobiliare sulla Tiburtina che dovrebbe ospitare gli uffici della Regione. La Procura di Pescara ha infatti chiuso le indagini e le persone coinvolte sono passate da 14 a 15. Il nuovo indagato e’ Gaetano Pepe, dirigente del Comune di Pescara. Nell’inchiesta dei pm Annarita Mantini e Mirvana La cityDi Serio sono coinvolti amministratori, funzionari e dirigenti di Comune e Regione, e imprenditori. Si tratta dell’ex sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia; dell’ex assessore comunale Marcello Antonelli; dei dirigenti comunali Emilia Fino e Gaetano Silverii; del tecnico istruttore Enrico Iacomini e del responsabile del servizio, Lanfranco Chiaravoli. Tra gli indagati i componenti della commissione tecnica regionale, l’architetto Antonio Sorgi, gli ingegneri Pierluigi Caputi e Mario Pastore e l’avvocato Carla Mannetti. L’accusa a carico degli 11 indagati e’ di abuso d’ufficio in concorso. Sono invece quattro gli indagati per abuso edilizio: gli imprenditori Marco Sciarra, in qualita’ di amministratore unico della Iniziative immobiliari abruzzesi; l’amministratore unico della societa’ Imar Costruzioni, Giovanni Pagliarone; il direttore dei lavori per le opere strutturali, l’ingegnere Carlo Galimberti; il direttore dei lavori architettonici, l’architetto Mario D’Urbano. Il procedimento e’ nato da un esposto del consigliere regionale del M5S Stelle, Domenico Pettinari, contrario alla collocazione degli uffici regionali nel complesso La City in quanto situato nella zona ‘C’ del Piano di rischio aeroportuale. Delle indagini si e’ occupata la Squadra Mobile, guidata dal dirigente Pierfrancesco Muriana. Sostanzialmente gli atti finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura avrebbero favorito la societa’ di Sciarra “corrispondente immediatamente al conseguimento degli atti autorizzativi all’edificazione del progetto costruttivo e da ultimo al conseguimento del favorevole esito della procedura pubblica selettiva avviata dalla Regione Abruzzo per l’ottenimento in locazione ed opzione di acquisto della nuova sede della Regione a Pescara, di cui al canone locativo annuo” pari a un milione e 700 mila euro “e prezzo di acquisto, in opzione contrattualmente prevista” pari a 42 milioni di euro. L’ex sindaco Mascia e l’ex assessore Antonelli, secondo l’accusa, avrebbero proposto “fattivamente l’adozione della deliberazione di giunta n. 271 del 29 marzo del 2013”, approvata poi il 12 luglio , “sulla base della relazione tecnica della dirigente Emilia Fino, e con adozione di procedura semplificata”. Con tale atto “si addiveniva quindi al sostanziale ampliamento della destinazione d’uso della sottozona indicata, attestando, contrariamente al vero che tale variazione non determinasse l’aumento del carico urbanistico e delegavano al privato costruttore la mera attestazione del mancato incremento del carico antropico, pur a seguito dell’edificazione programmata”. Per l’accusa, sarebbe stato occultato “il dato che il fine ultimo della variante deliberata fosse volta a consentire la realizzazione di una struttura che anche per l’incremento differenziale del carico antropico, potesse integrare un obiettivo sensibile ai sensi dell’art.8 delle NTA del Piano di rischio aeroportuale”. Per quanto riguarda l’architetto Antonio Sorgi, gli ingegneri Pierluigi Caputi e Mario Pastore e l’avvocato Carla Mannetti, l’accusa sostiene che “nonostante la certa individuazione da parte commissione tecnica regionale specificatamente delegata all’attuazione dell’istruttoria l’individuazione dell’immobile ove allocare la sede della Regione a Pescara, dell’assenza del requisito di conformita’ urbanistica dell’area di edificazione proposta dalla societa’ Iniziative immobiliari abruzzesi, in data 19 febbraio 2013, la stessa commissione, diversamente da quanto posto in essere verso le altre societa’ concorrenti al medesimo bando di selezione, sospendeva l’iter procedimentale selettivo al solo fine di consentire alla societa’ Iniziative Immobiliari di avanzare istanza di variazione della destinazione urbanistica dell’area di Prg pertinente al progetto costruttivo”. Per quanto riguarda le quattro persone indagate per abuso edilizio in concorso, l’accusa sostiene che “in assenza di legittimi titoli abilitativi adottati in conformita’ alle norme ed ai regolamenti edilizi vigenti entro il Comune di Pescara e comunque di provvedimenti leciti, edificavano la struttura in cemento armato” in violazione, tra le altre cose, del “Piano di rischio aeroportuale adottato dal Comune di Pescara”.

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