Pescara. Compie 30 anni il “Premio Nazionale di Optometria Francesco Ferrante”, istituito per iniziativa della famiglia e di colleghi del giovane optometrista pescarese scomparso nel 1986 a soli 29 anni.
All’anniversario dedica uno speciale il numero 762 della rivista ‘Ottica Italiana’, magazine di Federottica, con un articolo che descrive l’iniziativa come “il premio più prestigioso per la categoria” consegnato annualmente al Congresso dell’Albo degli Ottici Optometristi (Adoo).
Nello speciale le testimonianze dei curatori del Premio, Domenico De Simone e Silvana Ferrante, e l’albo d’oro con le foto dei premiati. La premiazione 2023 si terrà al 48° Congresso nazionale Adoo (28 e 29 maggio) a Pacengo di Lazise (Verona).
“Nel dare il via alla prima edizione del Premio nel 1992 – ricorda De Simone – il solo intento era ricordare un collega prematuramente scomparso agli inizi della sua attività professionale. Non avevamo obiettivi o progetti a lungo termine, anche se il riconoscimento risentiva della temperie che la professione stava vivendo in Abruzzo a seguito dello straordinario attivismo delle Assopto locali agli inizi degli anni Ottanta.
Il Premio rimase punto fermo di una felice stagione che aveva interessato l’Abruzzo e che purtroppo non ebbe
nuovi e analoghi slanci come tra gli anni Ottanta e Novanta. Di qui l’impegno mio personale, incoraggiato da
alcuni colleghi e in particolare dalla collaborazione fattiva, essenziale e costante di Silvana Ferrante, sorella di Francesco, di portare avanti con zelo e passione la memoria di Francesco, grazie anche all’appoggio di
Federottica e dell’Albo degli Optometristi”. Ricorda De Simone che “dopo un lungo peregrinare formativo e
lavorativo, Francesco aveva deciso di tornare in Abruzzo per iniziare un’attività in proprio, concentrandosi sul
settore delle lenti a contatto che, oltre ad applicare, sapeva progettare e costruire su misura, e per farlo con i
massimi standard di qualità aveva deciso di dotarsi di nuove apparecchiature e macchine utensili di ultima
generazione. Ci è sembrato doveroso ricordare questo ragazzo con un premio nazionale che richiamasse ogni
anno il meglio della professione che lui tanto amava”.