Chieti. “Con i lavori odierni della Commissione Vigilanza del Consiglio regionale siamo tornati a parlare del progetto di raddoppio della linea Roma-Pescara, chiedendo alla Regione che si faccia promotrice con RFI di una conoscenza dell’elaborato tecnico dell’opera che riguarda il tratto da Scafa a Pratola Peligna, perché le comunità possano conoscerlo prima di discuterne formalmente nell’iter.
In audizione abbiamo avuto vari sindaci della zona, fra cui quello di Chieti, Diego Ferrara, di Bussi, Paolo Salvatore e il vicesindaco di Tocco da Casauria, Vittorio Tarquinio, come voci degli ambiti provinciali di Chieti e Pescara coinvolti, che hanno chiesto unanimemente che l’opera non leda territori e diritti della comunità locale. Abbiamo la necessità di approfondire tutti gli aspetti tecnici, in modo da arrivare al dibattito pubblico preparati e perfettamente al corrente delle procedure di RFI che ad oggi sono in possesso solo di RFI”, riferiscono il presidente della Commissione Sandro Mariani e il consigliere regionale PD Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente.
“In questo contesto si inserisce il ruolo che deve avere la Regione – sottolineano – perché intorno al tavolo della Commissione sono emerse tante perplessità dei primi cittadini, che nascono proprio da una mancata conoscenza del progetto: l’esigenza che venga considerata la variante proposta più volte su più tavoli dal Comune di Chieti, ad esempio, in modo da salvare i quartieri di Brecciarola e poi, lungo la linea, gran parte di un territorio di Manoppello scalo; quella dei comuni di Bussi e Tocco da Casauria, che hanno progetti economici e turistici in corso sul sedime dell’opera e che vogliono conoscere dettagliatamente il progetto al fine di capire come fondere gli interventi o ricalibrarli. Ritorna preponderante, dunque, non solo la tutela del territorio, ma la possibilità di dare all’opera uno sfogo che non produca danni alle comunità, nonché alle attività economiche, ai cittadini privati. Insomma un legittimo diritto ad essere informati, prima che le procedure impongano tempi e atti da cui non si può tornare indietro. Altrettanto legittimi i dubbi e le lacune che, ancora una volta, si ripresentano com’era accaduto con i lotti precedenti. Questo, nonostante nuove aperture, come ad esempio quella proposta proprio in seno a questa Commissione di capovolgere l’operatività del raddoppio, Iniziando dalla Marsica e non da Pescara, cosa a cui si è detto disponibile anche il presidente della provincia dell’Aquila incalzato dal collega consigliere Pierpaolo Pietrucci sulla possibilità dell’Ente di cogliere l’occasione infrastrutturale e di utilizzare i fondi allo scopo, eventualità che il presidente Angelo Caruso ha accolto positivamente e su cui sarebbe il caso di riflettere in maniera concreta, grazie anche a questa lungimiranza istituzionale che ci sembra un ottimo segnale per le comunità e i territori coinvolti”.