Roma. Proseguono le indagini della commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Mirella Gregori (7 maggio 1983) e di Emanuela Orlandi (22 giugno 1983). Ieri, dinanzi all’organismo presieduto da Andrea De Priamo, è comparsa Sonia De Vito, l’amica del cuore di Mirella Gregori. È stata una delle ultime persone ad aver visto la giovane prima della scomparsa e, come ha ipotizzato in più di una circostanza Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, potrebbe essere a conoscenza di significativi dettagli della vicenda. In ogni caso, ieri la De Vito ha richiesto che la sua audizione fosse secretata.
Il 7 maggio 1983, quarantuno anni fa, Mirella esce di casa – abita con la famiglia in via Nomentana – per incontrarsi, a Porta Pia, vicino alla statua del Bersagliere, con un certo Alessandro, che sembra le abbia citofonato poco prima. Durante il tragitto, a quanto ricostruito, si ferma presso il bar di proprietà della famiglia di Sonia De Vito, anch’esso sito in via Nomentana, poco distante dall’abitazione dei Gregori. Sembra che si trattenga con Sonia, in bagno, a parlare per circa un quarto d’ora. È quanto dichiarato, all’epoca, anche dal barista che lavora lì. Cosa si dicono, le due amiche? E perché Mirella sente il bisogno di parlarle di nuovo? L’aveva già incontrata poco prima, facendo ritorno da scuola. Poi, di Mirella non si saprà più nulla.
E, nella circostanza, Maria Antonietta Gregori si rivolge subito proprio alla De Vito. “Quando è scattato l’allarme perché Mirella era scomparsa, sono corsa da lei”, questo il racconto della sorella, riportato da Fanpage. “Mi ha detto che Mirella era passata, aveva un appuntamento a Porta Pia e che poi sarebbe andata a suonare la chitarra a Villa Torlonia. Ma Mirella non suonava la chitarra. Era la sua amica del cuore, doveva sapere qualcosa in più. Che Sonia si sia voluta tutelare? Può darsi. Aveva paura, forse è stata minacciata.”
All’amica di Mirella sembrerebbe fare riferimento una nota del Sisde del 31 ottobre 1983, pubblicata dal Corriere della Sera. Ecco quanto si legge nel documento: “Fonte attendibile riferisce: alle ore 15,30 del 26 c.m., presso il Bar tavola calda ‘Da Baffo’, situato in Roma, via Nomentana, 81 […] venivano casualmente ascoltati alcuni frammenti di una conversazione che la figlia del gestore del locale (età apparente 18-20 anni) teneva con una coetanea, probabilmente commessa in un negozio limitrofo. Il contenuto del dialogo era, senza alcun dubbio, relativo alla nota vicenda della scomparsa di Mirella Gregori. In particolare, venivano udite chiaramente le seguenti frasi: ‘… certo …, lui ci conosceva, contrariamente a noi che non lo conoscevamo … quindi poteva fare quello che voleva … come ha preso Mirella poteva prendere anche me, visto che andavamo insieme …”
Come interpretare queste parole? Non possiamo che augurarci che il lavoro di indagine della commissione riesca a fare luce su ogni aspetto di una vicenda ancora avvolta nel mistero. Secondo il Corriere, la persona ascoltata ieri, incalzata dalle domande dei deputati e dei senatori “non ha potuto tirarsi indietro e qualche ammissione se la sarebbe lasciata sfuggire.” Le novità, ipotizza il quotidiano, dovrebbero riguardare cosa realmente accadde quel 7 maggio 1983 dopo le 15,30, quando di Mirella Gregori si sono perse definitivamente le tracce.
In programma per domani, 20 giugno, l’audizione di alcune amiche di Emanuela Orlandi.