L’Aquila. “L’unione farà la forza dell’Abruzzo. Il futuro del Servizio Idrico Integrato e la tutela dell’acqua pubblica passano da questo concetto. Dalla necessità, cioè, che tutti gli attori inizino a ragionare come una cosa sola, guardando alla nostra regione come un territorio unico e non una somma di campanili. Non abbiamo più tempo per la difesa dei singoli orticelli. Con la relazione finale della Commissione d’inchiesta diamo una visione chiara per il futuro dell’acqua nella nostra regione”.
Ad affermarlo è il Presidente della Commissione d’inchiesta sull’Emergenza Idrica Sara Marcozzi che questa mattina, all’Aquila, nel corso di una conferenza stampa, ha presentato, insieme con i commissari Americo Di Benedetto e Fabrizio Montepara, l’esito conclusivo dei lavori della Commissione. La relazione è stata approvata nella seduta tenutasi ieri, mercoledì 15 marzo.
“Grazie al lavoro della Commissione – prosegue Marcozzi – siamo riusciti a dare priorità a una tematica che sarà centrale nel dibattito sociale e politico per i prossimi decenni. Lo abbiamo fatto ascoltando tutti i portatori di interesse; dai cittadini alle istituzioni, dalle società di gestione del servizio idrico fino ad esperti nazionali e internazionali. E la sintesi che abbiamo tracciato viaggia chiaramente nella direzione della gestione unica del servizio”.
“La collaborazione tra gestori che abbiamo stimolato fin dal primo giorno, ha già portato risultati concreti. Come ci ha riferito il Presidente di Ersi Nunzio Merolli, le sei società di gestione hanno trovato pochi giorni fa un accordo per creare una centrale unica di controllo delle reti idriche dell’Abruzzo. Questo consentirà una gestione centralizzata delle condotte e, con digitalizzazione e distrettualizzazione delle reti, si potranno prevenire rotture e ridurre drasticamente le perdite”.
“E’ solo il primo passo verso l’obiettivo di un cambio strutturale della governance nella direzione della gestione unica regionale. Altri step necessari e non più rinviabili sono la previsione di una gestione accentrata degli acquisti, dall’energia elettrica alle materie prime fino ai servizi e la creazione di un sistema di interconnessione tra le reti dei sei gestori, per portare l’acqua ovunque manchi. Perseguire economie di scala porterà risultati positivi quali l’abbassamento dei costi e la riduzione delle tariffe mentre la condivisione di infrastrutture e tecnologie renderà il servizio più efficiente e performante. In altre regioni funziona già così, e anche l’Abruzzo deve mettersi al passo”.
“In commissione ci siamo occupati prevalentemente dell’utilizzo idropotabile – prosegue Marcozzi – ma si è palesata la necessità di intervenire in fretta anche per per tornare a valorizzare la nostra agricoltura e i nostri imprenditori. La revisione delle governance dei Consorzi di Bonifica non può più attendere. Abbiamo ascoltato sigle sindacali, associazioni e comitati che lamentano aumenti da capogiro delle bollette, mentre anni di gestione commissariale hanno solo peggiorato le cose. Dobbiamo superare questa criticità con lo stesso approccio di squadra, per arrivare a una gestione efficace e sostenibile”.
“Abbiamo la fortuna di vivere in una Regione ricca di acqua, ma questo non ci mette al riparo dai pericoli. Molti cittadini continuano a non avere la garanzia dell’acqua corrente nelle proprie abitazioni e i cambiamenti climatici in atto rischiano di metterci in ginocchio. Perché se oggi abbiamo il problema delle dispersioni, domani avremo quello del reperimento di acqua. Il PNRR e tutti gli ulteriori fondi a disposizione sono un’occasione irripetibile, dobbiamo agire immediatamente per non farci trovare impreparati.”.
“Il Governo Meloni ha fatto partire il primo marzo una cabina di regia sull’emergenza idrica. Noi in Abruzzo, grazie alla relazione della Commissione d’inchiesta, abbiamo già un documento ufficiale approvato dalla Commissione che ho avuto l’onore di presiedere, che indica una strada chiara per affrontare le criticità. Limitarsi a indicare i problemi è inutile se non ci si rimbocca le maniche per risolverli. Con questo approccio propositivo, abbiamo fatto guadagnare tempo al nostro territorio in una sfida in cui dal tempo dipenderà se in futuro avremo o no acqua. Per questo ringrazio tutti i Commissari e il Consiglio regionale. Ben consapevole che, per la complessità del tema acqua, questa relazione non può che essere un nuovo punto di partenza”, conclude Marcozzi.
ESTRATTO DELLE CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE RELATIVO AGLI INTERVENTI DA INTRAPRENDERE:
EFFICIENTARE I SISTEMI ESISTENTI
L’efficientamento dei sistemi esistenti, la ricerca perdite delle reti di adduzione e di distribuzione acquedottistica, costituisce certamente l’elemento primo e imprescindibile di una buona gestione della risorsa idrica. Si tratta di interventi come quelli attualmente finanziati dai fondi del PNRR che agiscono sulla digitalizzazione, distrettualizzazione, sul controllo capillare di tutte le reti regionali, sulle pressioni, sul recupero delle perdite.
AUMENTARE IL LIVELLO DI INFRASTRUTTURAZIONE
Quanto più noi riusciremo a creare interconnessioni tra i sistemi acquedottistici, quanto più riusciremo a consentire il trasferimento di risorsa idrica da una parte all’altra del territorio, a seconda del bisogno, a seconda della disponibilità quali-quantitativa di acqua. E’ necessario creare una sostenibile ed efficace infrastrutturazione sul territorio, creare delle adduttrici, creare delle interconnessioni tra le reti che consentano di dare al sistema la massima flessibilità e resilienza possibili. Va da sé che ciò comporterà la necessità di importanti investimenti regionali e nazionali per consentire l’interconnessione tra sistemi a volte molto distanti tra loro.
DIVERSIFICARE
Iniziare a ragionare in ottica di diversificazione delle fonti, anche garantendo una certa ridondanza delle fonti stesse, proprio per poter far fronte ai periodi più siccitosi. In questo senso e su questo asse di intervento, assumono molta importanza gli invasi e i dissalatori.
INDUSTRIALIZZARE IL SERVIZIO E RAZIONALIZZARE LA GOVERNANCE
Industrializzazione del servizio, razionalizzazione governance e coerenza nella programmazione, sono i presupposti per poter gestire in maniera efficace ed efficiente le diverse competenze in un settore così complesso come quello della gestione delle risorse idriche. Sono i presupposti necessari per poter rendere un sistema in grado poi di rispondere alle sfide legate ai cambiamenti climatici e agli standard qualitativi.
L’insostenibilità e l’inefficacia dei tanti piccoli sistemi territoriali hanno fatto emergere la la necessità di perseguire una gestione unica in grado di perseguire economie di scala e di raggiungere un livello minimo di efficienza e qualità nella gestione dei servizi su tutto il territorio regionale.
È auspicabile che Regione Abruzzo, i Comuni e i diversi decisori agiscano da subito nelle direzioni suggerite da tecnici e scienziati al fine di non perdere la possibilità di raggiungere l’ambizioso obiettivo di una Gestione Industriale Pubblica del Servizio Idrico Integrato, una gestione efficiente ed efficace che assicuri gli stessi diritti e servizi a tutti i cittadini, aziende e imprese abruzzesi.