Lanciano. “Nel pieno dell’emergenza sanitaria che viviamo è quantomeno indecente l’atteggiamento del coordinatore della Lega di Lanciano Fausto Memmo, probabilmente lui vive in un mondo parallelo dove il risultato dei tamponi arriva in uno, massimo due giorni. Ma le prove di ciò che dice?” esordisce la nota stampa del comitato provinciale “Frontiera – Territorio comune” di Lanciano.
Come giustamente dichiarato dal sindaco di Lanciano e presidente della provincia di Chieti, Mario Pupillo, i risultati dei tamponi arrivano dopo 12/15 giorni. Anche il ritardo su un tampone con priorità “verde” o “bianca”, che Memmo asserisce, per un operatore sanitario o un’intera famiglia che aspetta il risultato può essere rischioso, il virus cammina velocemente con le gambe degli asintomatici. Estendiamo questi ritardi a tamponi con priorità “gialla” e addirittura “rossa” e avremo il preoccupante quadro di quello che accade oggi nel nostro territorio. Chiediamo rispetto per tutte le persone che in questi giorni stanno vivendo momenti molto difficili perché in attesa di risultati che tardano ad arrivare.
Le parole di Memmo sono gravissime e oltraggiose, soprattutto perché provenienti da una parte politica che è stata eletta a furor di popolo, ma che non ha mai operato concretamente sul territorio e ora dimostra anche di non conoscerlo. Per quanto riguarda invece l’affondo politico che sa tanto di sbronza casalinga andata male, ricordiamo ai cittadini e al coordinatore della Lega che il governo regionale e il suo governatore hanno ben pensato di spendere migliaia di euro per la “comunicazione” anziché guardare alle carenze di un’emergenza che, come aveva asserito lo stesso Memmo, non ci poteva trovare impreparati.
La realtà, caro Memmo, è che operatori sanitari, medici, tutto il personale che normalmente lavora in ospedale, si sono trovati impreparati e senza dispositivi adatti. Non per colpa dei dirigenti ospedalieri, che fanno turni massacranti, ma per colpa dell’immobilismo attuato da tutti gli attori di questa pantomima politica. Lanciano doveva essere Covid Free, ma è stata contaminata immediatamente e i risultati delle mancanze sono stati i contagi tra operatori, pazienti e medici che di certo non sono stati trattati inizialmente come eroi, ma come carne da macello.
Fare paragoni con il resto del paese sulla questione sanità indica quanto poco presente sia nella mente del coordinatore Memmo la storia abruzzese della sanità regionale. Ci permettiamo di fare un piccolo sunto da non addetti ai lavori. Siamo usciti dal commissariamento per poi vedere i soldi destinati alla sanità pubblica volare verso i privati grazie alla sua maggioranza.
Infine chiediamo al coordinatore Memmo se nel suo mondo parallelo esistono i bisognosi, gli ultimi, gli emarginati, e glielo chiediamo con il cuore in mano dato che nel mondo reale il comune elargisce dei buoni d’acquisto per i bisogni primari e la regione invece millanta di consegnare fino a 1000 euro a famiglia. Dai 1000 euro, però, ogni famiglia deve decurtare i buoni d’acquisto già percepiti dal comune. Con una mano si dà e con l’altra si riprende. Capiamoci, le persone che hanno bisogno dei buoni pasto del comune sono le stesse a cui servono i 1000 euro per arrivare almeno a coprire le spese mensili.
Non se la prenda coordinatore, ma le bugie hanno le gambe corte e lei ne ha dette abbastanza.” conclude il comitato provinciale.