L’Aquila. Nell’ambito del vertice annuale sul localismo organizzato dal gruppo ECR (Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei) del Comitato europeo delle Regioni in corso all’Aquila, è stata sottoscritta dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, la dichiarazione politica tra i leader europei del gruppo ECR. La dichiarazione, che avrà validità fino al 31 dicembre 2027, ha lo scopo di rafforzare le relazioni bilaterali per risolvere le sfide che li accomunano in Europa.
I firmatari della dichiarazione dichiarano di lavorare insieme, ove possibile, allo scopo dei seguenti temi: migliorare la conoscenza delle regioni e dei territori rappresentati da altri componenti del gruppo, per capirne potenzialità ed affinità da poter utilizzare nella formulazione di progettualità europee; far circolare provvedimenti amministrativi redatti da singole autorità locali e regionali per poterli replicare sui territori di rispettiva competenza laddove se ne ravvisi l’utilità; sviluppare accordi bilaterali tra Regioni e Comuni su argomenti specifici di reciproco interesse; assistersi a vicenda in situazioni di crisi come disastri naturali, emergenze sanitarie o aumento della pressione migratoria.
La dichiarazione non vincola in alcun modo l’operato di alcuna Regione o Comune. I nuovi componenti che aderiranno al gruppo ECR del Comitato europeo delle Regioni potranno chiedere di sottoscrivere la presente dichiarazione. La firma della dichiarazione non comporta alcun onere finanziario.
Spopolamento aree interne e politiche sulle calamità naturali al centro dell’assemblea del gruppo ECR (Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei) del Comitato europeo delle Regioni, che nel sottoscrivere un documento comune ‘La Dichiarazione dell’Aquila’, come l’ha voluta chiamare il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, vuole mettere mano sulle risposte politiche necessarie.
“Crediamo che l’Unione Europea deve avere una politica unitaria anche per quanto riguarda le calamità naturali, terremoti, alluvioni, incendi ecc, per le quali i singoli stati nazionali sono di fatto lasciati soli, mentre sul tema delle aree interne ci sono anche in questo caso singole risposte nazionali – ha detto a margine dell’evento Marsilio – in Abruzzo c’è una legge regionale per chi trasferisce la propria residenza o fa nascere figli nelle aree appenniniche, ma è evidente che serve anche una politica nazionale. Lo Stato è fondamentale, e ora con il Governo Meloni aspettiamo che si trasformi in realtà ciò che è stato annunciato su natalità e aree disagiate. L’Abruzzo porta la propria esperienza, ma è evidente che è il tempo di una politica di vantaggi fiscali, servizi, nidi, taglio Iva sui prodotti per l’infanzia. Per l’Europa questo è un tema atavico e deve dare una riposta”.
Per Marsilio insomma “Il confronto internazionale che stiamo svolgendo all’Aquila ci dimostra che ci sono paesi simili o meno simili ma che hanno le stesse esigenza. Sui dissesti naturali non ci sono mai stati stanziamenti collettivi, solo col Covid si è dato vita ad una politica comune. Ma non deve essere una eccezione – conclude – perchè forse è il caso di pensare ad una Agenzia per la Coesione Territoriale su questi temi: così come non c’è una politica d’assieme sui beni culturali, penso che invece i cambiamenti climatici, il dissesto, sta facendo capire che la risposta deve essere comune”.