
L’obiettivo di Impatto.0, ci spiega il Presidente dei Globuli Green, l’ingegner Eloisa Ferrone, «è quello di creare uno spazio identitario, dove favorire la progettualità giovanile e che abbia come tema la sostenibilità in tutti i suoi aspetti.» Per comprendere pienamente un concetto così ampio di sostenibilità può essere utile conoscere il progetto in questione nei particolari: «È una struttura di forma semisferica, nel linguaggio tecnico, una cupola geodetica», dice l’ingegner Ferrone, «energicamente autosufficiente, ossia alimentata con energia fotovoltaica, costituita da materiale isolante, precisamente, pannelli, intersecati tra loro, di lana di pecora, materiale di scarto dei pastori locali. In pratica, utilizziamo prodotti a chilometro zero, riciclando materiale della pastorizia locale. Il telaio della struttura è in legno lamellare e la copertura esterna sarà biomimetica. In parole semplici, si confonderà con il contesto naturale. In tal modo, l’impatto visivo sarà annullato.»
Sta dicendo che non sarà un pugno nell’occhio del visitatore? «Esattamente, si mimetizzerà. Conformemente all’obiettivo di utilizzare materiali a chilometro zero, i pannelli di lana di pecora saranno prodotti da maestranze locali. A questo punto dovrebbe essere chiaro qual è lo spirito d’Impatto.0: valorizzare il territorio, le sue risorse, naturali ed umane, le sue potenzialità e la sua vocazione. La struttura avrà un’ampiezza di 95 metri quadri ed un’altezza di 5 metri. Sarà uno spazio a disposizione della comunità. Vi si terranno attività culturali, ricreative e di laboratorio. Una struttura creata dal territorio perché se ne serva lo stesso territorio.»
Da chi è stata progettata? «Dal Lap, uno studio d’architettura di Pescara. Dobbiamo, però, ringraziare per la preziosa collaborazione l’area tecnica del Comune di Scafa, in particolare l’architetto Ernani Di Giacomo e l’ingegner Martina Rocci. Il supporto tecnico-operativo dell’area tecnica del Comune ci è stato molto utile nelle varie fasi di partecipazione al bando. È altrettanto doveroso ringraziare il Sindaco, Maurizio Giancola, che, senza la minima esitazione, ha sostenuto il nostro progetto sin dalla prima volta che gliene abbiamo parlato. La struttura sarà costruita su una parte del Parco Lavino che, fino agli anni ‘70, era una pista da ballo all’aperto. Il Comune di Scafa ci ha concesso l’area in comodato d’uso gratuito. Abbiamo deciso che la struttura si chiamerà “Globulus”, una sorta di gioco di parole tra “globo” e “globulo”, la prima indica la totalità, la seconda una particella del sangue, che è un elemento vitale. Il tutto ed una sua parte. Globulus vuole significare l’organicità. Del gruppo operativo del progetto fanno parte, oltre me, il biologo Marco Rulli, la psicologa Claudia Di Matteo, l’ingegnere ambientale Clarissa De Sanctis, il grafico ed operatore olistico Stefano Filosofi, l’ingegner Federico Sorgi, dello studio Lap e l’impresa aquilana Naga. Un ringraziamento sincero anche alla geologa Violetta De Luca, che ci suggerì di rispondere al bando “Fermenti 2019”.»
Perché Impatto.0 potesse partecipare a “Fermenti 2019”, spiega il Sindaco Giancola, è stato necessario stipulare un’apposita convenzione tra il Comune ed i Globuli Green: «Ho accolto la proposta dell’ingegner Ferrone e degli altri soci con entusiasmo, mi è sembrato subito un progetto validissimo. Oltre che il supporto politico, che si è concretizzato con la stipulazione della convenzione e la concessione in comodato d’uso gratuito dell’area interessata, abbiamo assicurato anche quello operativo ed amministrativo, attraverso l’area tecnica del Comune. Abbiamo seguito il progetto in tutti i passaggi di cui si compone un bando. Ottenendo, così, un duplice risultato, a mio parere, di estrema importanza. Intanto, ora viene riqualificata un’area che, da molto tempo, non era più utilizzata. In secondo luogo, siamo stati coerenti con uno dei principi che abbiamo sempre professato: sostenere concretamente i giovani, le loro idee, le loro aspirazioni, le loro iniziative, i loro sforzi, soprattutto quando tendono a valorizzare il territorio. Qui abbiamo collaborato e cooperato con dei ragazzi professionalmente qualificati e qualcosa l’abbiamo ottenuto. Quando i giovani non trovano un sostegno nelle istituzioni, invece che valorizzare il territorio, lo abbandonano, vanno a cercare opportunità altrove. Ed ogni volta che ciò accade, è una sconfitta per tutti.»