L’Aquila. “La riapertura delle frontiere ai lavoratori stranieri salva 1/4 del raccolto Made in Italy con 370 mila stagionali regolari che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro”. A dichiararlo è Coldiretti in riferimento all’arrivo all’aeroporto internazionale d’Abruzzo “Pasquale Liberi” di Pescara del volo charter con 124 cittadini marocchini, i lavoratori agricoli stranieri più presenti in Italia dopo i rumeni. L’organizzazione agricola, nel segnalare che “si tratta di operai agricoli stagionali qualificati ed esteri, sostiene che la comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia è quella rumena con 107.591 occupati”, seguono i marocchini con 35.013, indiani (34.043), albanesi (32.264), senegalesi (14.165), polacchi (13.134), tunisini (13.106) e bulgari (11.261). Coldiretti, nel commentare la riapertura delle frontiere del 3 giugno dopo la chiusura dei confini provocata dal lockdown relativo alla pandemia, spiega che è “un cambiamento importante poiché con il mese di giugno si intensifica l’attività nelle campagne” e ricorda che “l’Italia è il primo produttore europeo di gran parte di verdure e ortaggi”.
“Su nostra sollecitazione – dice ancora Coldiretti- sono stati prorogati fino al 31/12 i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese proprio con l’inizio della stagione di raccolta nelle campagne”. “Ora è necessaria – conclude òl’organizzazione agricola – anche una radicale semplificazione del voucher ‘agricolo’ che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne”.