Cocullo. Non si placano le polemiche attorno all’ordinanza del sindaco di Cocullo con la quale, di fatto, aveva chiesto di non dare da mangiare ai gatti randagi. Poco fa è arrivata una nota da parte del primo cittadino, Sandro Cocchio, con la quale mira a fare chiarezza:
“In riferimento all’ordinanza n. 13 del 17.09.2018 ritengo opportuno fare chiarezza. Il comune di Cocullo è da anni in prima linea per la tutela e la salvaguardia delle specie animali che abitano sul suo territorio. I gatti liberi che vivono il paese sono nutriti dai miei concittadini sulle vie del borgo e non è mia intenzione vietare tale pratica. A conferma di ciò si riporta integralmente il secondo punto del provvedimento in questione: “E’ fatto obbligo di provvedere alla raccolta dei contenitori utilizzati per nutrire i gatti randagi al di fuori delle aree di cui al punto 1”.
Ciò significa espressamente che i gatti possono continuare ad essere nutriti sul territorio comunale ad eccezione delle strade del centro storico oggetto di ordinanza, come bene hanno compreso i residenti e quanti conoscono la nostra realtà. Dal momento che Cocullo è un piccolo borgo immerso nella natura, ciò vuol dire, di fatto, semplicemente nutrire i nostri amici gatti a distanza di pochi metri da dove è avvenuto finora rispetto all’area in questione.
L’atto si è reso necessario per evitare il proliferare di escrementi a terra in determinate zone del centro, problema che si è tentato di mitigare anche attraverso le misure indicate nello storico del provvedimento e che tuttavia, purtroppo, non sono risultate sufficienti a garantire adeguate condizioni igienico-sanitari. Infatti, nonostante la pulizia del paese sia frequente e regolare, le strade sono costantemente sporche e maleodoranti, cosa che crea disagio agli stessi residenti e ne mette a repentaglio la salute.
Nella giornata di ieri ho avuto il piacere di confrontarmi con i responsabili nazionali dell’ENPA, dell’ Associazione Animalisti Italiani Onlus e i vertici regionali del Movimento Animalista, i quali hanno preso atto delle motivazioni alla base della mia ordinanza e di cui con piacere ho constatato la piena disponibilità a collaborare con l’Amministrazione comunale per risolvere le attuali criticità, nonché per il futuro.
Colgo l’occasione per ringraziare i miei concittadini ed amici che hanno accolto tale provvedimento, qualcuno anche se con iniziale comprensibile dispiacere, con lo spirito costruttivo e propositivo di giungere in modo equilibrato e pratico alla soluzione del problema. Sono perciò fiero della mia comunità che da sempre ama gli animali e che continuerà ad accudirli nel miglior modo possibile.
Detto questo, le spropositate reazioni da parte di numerosi utenti del web si spiegano solo alla luce della diffusione di una interpretazione distorta dell’ordinanza, mentre sono inaccettabili e ingiustificabili i violenti attacchi, le minacce e gli insulti alla mia persona. Ad oggi non è più accettabile sostenere un’ignoranza diffusa per cui su internet ciascuno può sentirsi libero di dire ciò che vuole senza curarsi delle conseguenze.
Ritengo necessario agire per via legale nei confronti di codeste persone, con la volontà di destinare il ricavato di eventuali risarcimenti ad attività ed eventi di sensibilizzazione verso il mondo animale e la tutela dell’ambiente, auspicando la collaborazione delle associazioni sopra citate”.