L’Aquila. “Sorprendono le posizioni di alcuni esponenti di centrosinistra che sventolano l’allarme sicurezza in città puntando l’indice contro l’immigrazione incontrollata, soprattutto se si ripensa a quanto (non) fatto dai vari governi che si sono succeduti alla guida del Paese.
È forse il caso di ricordare loro, a partire dal consigliere monogruppo di Azione, che proprio il suo leader, Carlo Calenda, era autorevole esponente del Partito democratico quando si è consentito che fosse attuata una politica dei ‘porti aperti’ a chiunque.
Dov’era il consigliere Enrico Verini, con il suo collega Gianni Padovani che all’epoca era anche componente dell’assise civica, quando nel 2016 il governo ha deciso la chiusura del carcere per i minorenni dell’Aquila, costringendo i magistrati, il personale amministrativo e il personale addetto alla sorveglianza a operare in condizioni precarie? Noi ricordiamo distintamente che il ministro fosse Andrea Orlando, il cui consigliere politico era l’attuale senatore del Pd Michele Fina. Colui, cioè, che fino a poche settimane fa era anche segretario regionale di quel partito con cui Azione ha deciso di allearsi in vista delle prossime elezioni regionali in Abruzzo.
E proprio sfogliando il programma di Calenda, si scopre come l’agenda di Azione sia sovrapponibile a quella dell’estrema sinistra attraverso la proposta di permessi facili, sanatorie e Ius Scholae.
Solo qualche giorno fa un autorevole esponente della loro area politico-culturale come Giuliano Amato ha fatto un appello sostenendo che non bisogna solo accogliere coloro che fuggono dalle guerre ma tutti i migranti economici, ci piacerebbe sentire cosa ne pensano Verini e Padovani.
I partiti di centrosinistra continuano a fare ideologica propaganda mentre il governo Meloni in pochi mesi ha predisposto il Piano Mattei – che punta, tra le altre cose, a ridurre le partenze dal nord Africa – iniziando così l’inversione di rotta in tema di accoglienza e prevedendo, nel decreto flussi 2023, che sia consentita una immigrazione legale e necessaria al nostro Paese e alla sua economia.
L’amministrazione comunale, all’Aquila, ha concentrato da anni le proprie attenzioni per cercare di contrastare illegalità e violenza. Come? Stanziando 4 milioni di euro per un capillare sistema di videosorveglianza, estendendo l’applicabilità del Daspo urbano, aumentando gli standard per l’accreditamento delle case famiglia, promuovendo e finanziando progetti specifici di prevenzione sul disagio giovanile, chiedendo il potenziamento dell’organico della Questura reso possibile grazie al ripristino della stessa nella ‘prima fascia’ proprio con un provvedimento del governo Meloni, e predisponendo l’assunzione di nuovi vigili urbani.
L’allarme sicurezza non viene certo sottovalutato, proprio per questo il centrodestra ha messo in campo azioni che daranno risultati nel medio periodo. Nel frattempo, ribadiamo la nostra fiducia alle Forze dell’ordine e al Prefetto che non hanno mai fatto mancare il loro supporto in questa emergenza. Ricordiamo, infatti, che tutti coloro che si sono resi responsabili di comportamenti criminosi sono stati prontamente assicurati alla giustizia.
È ora di smetterla con la narrazione di una città violenta o, addirittura, abbandonata a se stessa: qualche fenomeno, pur odioso, non può macchiare l’immagine che negli anni L’Aquila si è guadagnata, quella cioè di una città sicura come confermato anche dalla classifica sulla qualità della vita del Sole24Ore che la vede al terzo posto in Italia”.
Comunicato a firma del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in consiglio comunale e dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia