L’Aquila. “La dichiarazione della Lombardia ed altre 11 province è una misura tardiva. Adesso assolutamente serve un provvedimento che preveda almeno per coloro che sono stati lì o sono tornati a casa o sono venuti da noi a qualsiasi titolo, negli ultimi 15 giorni, che ne diano comunicazione alle Asl”. Lo afferma l’ex sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, medico, alla luce del nuovo decreto di chiusura delle aree del Nord per l’emergenza coronavirus.
“E’ l’unico modo per rallentare, dico rallentare, l’andamento del contagio nella nostra regione e provincia”, continua Cialente, preoccupato per l’evolvere della situazione, “ho visto e sto vedendo una inconsapevolezza ed incoscienza indegna di un paese civile. Soprattutto i giovani pensano che sia un problema che non li riguarda. Se è vero che la mortalità tra gli anziani è alta, la grave morbilità riguarda sino al 10% della popolazione, anche giovane.
L’obiettivo è rallentare il contagio. Non voglio spaventare, ma la situazione è molto seria.
Per molti il contagio non darà segni clinici importanti, per molti sarà paucisintomatico, per molti richiederà ricovero o addirittura terapia intensiva. Non è una banale influenza. Cerco di farlo capire da molti giorni. Per le attività economiche attueremo misure come noi aquilani facemmo nel 2009″.