L’Aquila. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente sala in cattedra e invia dei messaggi chiari al suo partito: spazio al rinnovamento e no alle solite facce. La spartizione delle poltrone e delle dirigenze è ora fondamentale per dare un segnale di cambiamento. Per questo Cialente, alla luce del successo ottenuto dal Pd all’Aquila e in Abruzzo, chiede al suo partito di non commettere errori e continuare sulla scia del rinnovamento. “I risultati del voto, sia alle europee che nella nostra regione, a mio avviso indicano delle scelte chiare da parte dei cittadini italiani, che disegnano ed impongono nuove strategie politiche. Un paese letteralmente dilaniato – ha spiegato Cialente, “a livello sociale da una gravissima crisi economica, ha ormai compreso che gran parte dei propri problemi, in termini di competitivita’, sono da ricondurre ad una debolezza oramai strutturale del suo assetto istituzionale, di molti dei suoi ordinamenti, del mantenimento di un’organizzazione lobbistica, all’assoluta inefficacia e ai ritardi della sua piu’ grande azienda, la pubblica amministrazione, nonche’ alla perdurante logica della spartizione politica nei ruoli chiave delle aziende pubbliche. Questa consapevolezza e’ nello stesso tempo un segnale di ottimismo di un paese che sa che, insistendo sul districare questi nodi, potra’ tornare al ruolo che gli compete. Da qui discende un orientamento al voto che premia sia a livello nazionale che regionale, e nel nostro caso anche locale, le forze che si misurano realmente con i temi difficilissimi del governo e del cambiamento, mentre punisce l’opposizione fine a se stessa o peggio ancora il qualunquismo populista. A questa indicazione cosi’ netta e precisa, – afferma sempre Cialente – direi epocale visto le dimensioni e le caratteristiche del voto, la classe politica deve dare il segnale di aver capito e risponde applicando la volonta’ popolare”. “E’ per questo che ritengo – sottolinea il primo cittadino – che l’Abruzzo democratico che vuole il cambiamento, dovra’ appoggiare Luciano D’Alfonso nelle scelte che egli ha tratteggiato nel corso della campagna elettorale: lasciandolo libero di scegliere sia i componenti della giunta che i suoi collaboratori e tutti gli amministratori delle aziende pubbliche, in assoluta liberta’, puntando sulle capacita’ oggettive, sui risultati ottenuti nell’amministrare, dando obiettivi certi, precisi e soprattutto periodicamente misurabili. Guai se dovessimo ancora assistere alle vecchie logiche di spartizioni o peggio ancora di compensazione dei risultati ottenuti o peggio di “premi di consolazione”. Gli abruzzesi non solo non capirebbero, ma trasformerebbero la fiducia in rancore e delusione. L’Abruzzo ha bisogno in tempi strettissimi di recuperare efficacia ed efficienza, sia nella macchina regionale che in tutte le aziende regionali, soprattutto nelle Asl. E’ un compito difficilissimo, – dice sempre Cialente – che vede contrapporsi spesso vecchie logiche che possono comportare, come e’ accaduto ad esempio nella mia maggioranza di centro sinistra al comune dell’Aquila, di perdere qualche consigliere. Ma e’ da preferire fare battaglie di cambiamento assolutamente necessarie, anziche’ caricarsi vecchie zavorre o immergersi nelle vecchie logiche che hanno distrutto e distruggono questo paese””E’ necessario, quindi, – evidenzia Cialente – un profondo ricambio e ringiovanimento della classe dirigente. A tal proposito, auspicherei da parte di tutti coloro che attualmente ricoprono incarichi dirigenziali o commissariali, in tutte le strutture regionali, a partire dai quattro manager delle Asl, che manifestassero la sensibilita’ di rassegnare immediatamente nelle mani di D’Alfonso le loro dimissioni. Cio’ non per uno spoil sistem ma proprio perche’, alla luce del risultato elettorale, permettano a chi e’ stato investito di tracciare un nuovo percorso di questa regione, di giudicarne i singoli operati alla luce dei risultati ottenuti nonche’ del giudizio complessivo che i cittadini danno del loro lavoro Il secondo segnale che ritengo debba essere dato, e che dev’essere recepito da tutti noi, eletti o dirigenti dei partiti del centro sinistra, e’ che nell’ambito della scelta degli uomini di giunta o nelle piu’ importanti responsabilita’ consiliari, oltre alla logica dell’uomo giusto al posto giusto, prevalga l’indicazione netta dei nostri elettori, che hanno premiato i candidati piu’ giovani, addirittura ridimensionando il consenso a figure storiche della mia generazione. E’ un segnale di una regione che vuole metter alla prova una nuova classe dirigente, guidati soprattutto per assicurarsi la possibilita’ di un ricambio tale da delineare rinnovati percorsi, guidati da nuove sensibilita’. In conclusione il centro sinistra, piu’ in particolare il PD, ha ricevuto un mandato di grande fiducia, direi un segnale di chi si aspetta di poter tornare a sperare nel futuro. E’ una responsabilita’ enorme che e’ stata riposta nelle mani, nella testa e nel cuore di Luciano D’Alfonso; il centro sinistra intero dovra’ aiutarlo ma soprattutto dovra’ mostrarsi degno della fiducia data alle sue idee ed ai suoi uomini”.