L’Aquila. Potrebbero riprendere a lavorare già da martedì 14 aprile i settori del verde, come aziende forestali, industria del legno, imprese di macchine agricole, commercio di fertilizzanti e prodotti chimici per l’agricoltura e manutentori del paesaggio e del verde pubblico. È il risultato del lavoro di concertazione portato avanti anche da Cia-Agricoltori Italiani con il governo, che sembrerebbe avere allargato nel nuovo Dpcm di prossima presentazione la lista di attività consentite in questo momento di emergenza. Le restrizioni per molte aziende restano ma, molte altre attività legate all’agricoltura e alla silvicoltura, potranno riprendere la strada verso la normalità. “Si tratta di un risultato politicamente molto importante che consente a molte aziende agricole di ricominciare dopo tanti giorni di stop forzato”, commenta il presidente di CiaAgricoltori Italiani, Dino Scanavino ,”adesso ci auguriamo di poter risolvere altri problemi importanti a partire dalla richiesta di manodopera per i prossimi e imminenti lavori nei campi”.
“Selvicoltura e la manutenzione delle aree forestali sono tra le attività essenziali che possono continuare ad essere svolte e devono essere inserite al più presto, perché con l’arrivo delle alte temperature aumenta il rischio degli incendi”, è il forte appello di Coldiretti, nel sottolineare che il blocco di queste attività per l’emergenza coronavirus, ha effetti devastanti per l’ambiente e la sicurezza della popolazione, in un Paese dove più di un terzo della superficie è coperta da boschi per 10,9 milioni di ettari. Un patrimonio che”, spiega Coldiretti,” va salvaguardato in un anno segnato fino ad ora da caldo e siccità che hanno creato condizioni ambientali particolarmente favorevoli agli incendi”.
“La corretta manutenzione delle foreste”, sottolinea la Coldiretti, “aiuta infatti a tenere pulito il bosco e ad evitare il rapido propagarsi delle fiamme. Lo stop ai lavori agroforestali, dal taglio della legna al suo recupero nei boschi, sta arrecando danneggiando anche gli operatori del settore con ripercussioni negative, vista la stagionalità delle operazioni, anche sulla prossima disponibilità di legna da ardere. Pur nel rispetto di ogni disposizione finalizzata a fermare la pandemia, Coldiretti ricorda”, conclude,” che si tratta di attività svolte in prevalenza in boschi e foreste, dove le distanze tra operatori che possono essere rispettate in tutta sicurezza”.