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Chiusura punto nascita a Sulmona, tensione tra D’Alfonso e i cittadini in municipio

Redazione Abruzzo di Redazione Abruzzo
12 Aprile 2015
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Sulmona. Fischi di disapprovazione, urla e poi l’aggressione. Il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha evitato il peggio, grazie al pronto intervento dei carabinieri e della polizia, dopo essere stato affrontato da alcuni manifestanti che protestavano a Sulmona contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale cittadino. Il fatto è accaduto all’interno dell’aula consiliare del Comune di Sulmona, dove D’Alfonso era arrivato per spiegare le motivazioni del decreto che prevede la soppressione di quattro punti nascita. D’Alfonso era arrivato a Sulmona per prendere parte a un convegno sulla statua di Ovidio, organizzato dall’associazione ‘Ares’. Già al suo arrivo ha trovato ad attenderlo un centinaio di manifestanti che lo hanno subito assediato tra contestazioni e domande sulle sorti del punto nascita sulmonese. Il presidente della Regione non ha voluto parlare, acconsentendo però alla richiesta di un incontro nell’aula consiliare del Comune, occupata da due settimane dal Comitato civico per la salvaguardia del punto nascita. Tutti i manifestanti presenti si sono precipitati nella residenza municipale, affollandola, dove il governatore è arrivato più tardi, richiedendo la presenza del sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli – al posto del quale è arrivato invece il vicesindaco Luisa Taglieri – e specificando di essere presente non in veste istituzionale. Dopo i vari interventi, D’Alfonso ha spiegato che la decisione di chiusura dei quattro punti nascita abruzzesi era stata adottata esclusivamente per aderire alle richieste avanzate dal Ministero della Salute per uscire dal commissariamento. Ha quindi chiuso il discorso, promettendo che sarebbe tornato a Sulmona con un consiglio regionale per discutere del problema. “non mi spavento della folla, perché è un pezzo di democrazia” ha detto D’Alfonso alla folla che lo pressava. “Mettiamoci al lavoro con la giunta comunale – ha aggiunto – e concordiamo un piano di investimenti. Il risultato vostro è un impegno mio”. Nemmeno il tempo di concludere il discorso ed avviarsi verso l’uscita sono cominciati i fischi e in pochi istanti è scattata la contestazione: a quel punto i manifestanti hanno assediato e circondato il presidente, affrontandolo fisicamente mentre tentava di uscire dall’aula consiliare. Ad evitare il peggio è stato l’intervento dei rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno creato un cordone protettivo intorno al governatore, accompagnandolo fino all’uscita del Comune, tra le urla dei manifestanti inviperiti, attraverso un accesso secondario; da lì D’Alfonso ha poi raggiunto l’auto di servizio che lo ha accompagnato via dalla città.

 

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