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Chiusura impianto sportivo Verdeaqua, De Santis: dipendenti licenziati e danni per la città per 4 mln

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
14 Dicembre 2018
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L’Aquila.  Si torna a parlare della recente sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso di “Verdeaqua Smile”,  società di gestione dell’impianto sportivo, in merito all’incidente avvenuto lo scorso 10 ottobre con lo sversamento del cloro che ha decretato la chiusura dello stesso, la fine delle attività e il licenziamento di 40 lavoratori.

“Questa assurda vicenda”, dichiara il consigliere comunale dell’Aquila Lelio De Santis, “con responsabilità politiche di ieri ed anche di oggi, produce un danno incalcolabile ed ingiustificato per la comunità aquilana, che perde importanti servizi sociali e sportivi, 40 posti di lavoro e determina probabilmente un indennizzo danni a carico del Comune di circa 3,8 milioni di euro”.

“Va ricordato che la Società Verdeaqua”, continua De Santis, “aveva un legittimo affidamento della gestione dell’impianto sportivo sino al 2037, in virtù di proroga risalente al 2002, a seguito del contratto sottoscritto dal Comune con l’Istituto per il Credito sportivo, per l’ampliamento della struttura per un importo di 2.122.850,00 euro”.

“Il contenzioso sorto per l’utilizzo legittimo dell’impianto”, ricorda il consigliere, “da parte di altre Società sportive e la Delibera consiliare n.66 del 22 agosto 2016 hanno determinato uno scontro giuridico sulla regolarità dell’affidamento, senza la giusta mediazione delle Giunte succedutesi, che non hanno tenuto bene a mente le conseguenze di decisioni lasciate alle sentenze dei Tribunali”.

“Il risultato è sotto gli occhi di tutti”, tuona De Santis, “l’impianto sportivo è chiuso, i servizi sono negati, i lavoratori sono licenziati ed il Comune è esposto ad una milionaria richiesta di risarcimento danni ad opera della società Verdeaqua, che chiede la restituzione delle somme pagate del mutuo e l’indennizzo per il volume di affari per gli anni di appalto rimasti, stimato in 3,8 milioni di euro”.

“Il Comune dovrà farsi carico”, conclude il consigliere, “del pagamento delle somme residue del mutuo contratto con l’Istituto del Credito sportivo per circa 1,3 milioni di euro. Chi ha vinto? Di sicuro ha perso la città, il Comune continua ad indebitarsi e la politica non offre un buon esempio di efficienza amministrativa e di capacità nel curare l’interesse generale”.

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