Chieti. Installate le barriere all’ingresso del viadotto Longo, più noto come il ponte Sente, che collega Agnone (Isernia) a Castiglione Messer Marino, sono stati interrotti dalle 13 i collegamenti tra l’Alto Vastese e il Molise. Diverse decine di persone, composte in massima parte da donne e mamme, hanno inscenato una pacifica azione di protesta. Si erano dati appuntamento per vedere i lavori degli operai e per stracciare le loro tessere elettorali – in Abruzzo si tornerà al voto per le regionali il prossimo 10 febbraio – come eclatante gesto di rabbia nei confronti delle istituzioni che “stanno rendendo questo territorio isolato e simile a un deserto”.
La chiusura del viadotto che collega Molise e Abruzzo è stata disposta, con specifica ordinanza, dalla Provincia di Isernia in seguito alle verifiche dopo il terremoto del 14 agosto con epicentro a Montecilfone, in provincia di Campobasso. La decisione creerà non pochi disagi alla vita di tutti i giorni di migliaia di pendolari; ora per raggiungere il Molise si dovrà percorrere la vecchia Istonia ex SS 86 sia per fare acquisti, per andare a scuola o per ogni altra necessità sanitaria. Con i tempi di percorrenza che addirittura vengono triplicati per percorrere pochi chilometri in linea d’aria. “Blocchiamo i tir che portano qui le pale eoliche e che fino a ieri hanno percorso il viadotto che ora è stato chiuso al traffico” hanno proposto alcuni “così i disagi delle multinazionali del vento permetteranno di far conoscere questa situazione a chi spetta prendere decisioni importanti per la nostra sopravvivenza”.
Intanto ieri sera, convocato dal sindaco di Castiglione Messer Marino, Felice Magnacca, si è tenuto un incontro pubblico nella palestra comunale al quale ha partecipato l’onorevole Carmela Grippa (M5S) e i consiglieri regionali pentastellati del Molise, Valerio Fontana e Andrea Greco. La richiesta è che il ponte di competenza provinciale, non in grado di sostenerne i costi di manutenzione straordinaria, torni all’Anas: i primi interventi sul terzo pilone
ammonterebbero a oltre un milione e 200 mila euro. Erano presenti anche i sindaci del comune molisano di
Belmonte del Sannio e di quelli abruzzesi di Castelguidone, Fraine, Montazzoli, Roccaspinalveti, San Salvo e
Schiavi di Abruzzo che dovrebbero portare l’argomento in aula consiliare per approvare una delibera con la
richiesta del ritorno all’Anas delle competenze sul viadotto.