Chieti. Decine di telefonate, questa mattina, al WWF, per segnalare l’impietoso taglio di alberi secolari avviato alla Villa comunale di Chieti. Alberi “condannati” da uno studio elaborato dalla precedente amministrazione che aveva giudicato una cinquantina di piante (molte sono proprio alla Villa) pericolose per la pubblica incolumità. Sono i lavori che il WWF aveva contestato e che il sindaco Diego Ferrara aveva inizialmente bloccato per assumere maggiori informazioni. Su questa tematica il WWF aveva avuto la settimana scorso un incontro con l’amministrazione, rappresentata dagli assessori Stefano Rispoli e Chiara Zappalorto e da funzionario e tecnico comunale. In quella occasione il Comune, pur dicendo di non poter tornare indietro su quanto già previsto, si era impegnato a sostituire in tempi brevissimi gli alberi tagliati (anche se appare evidente a chiunque che una giovane essenza dovrà attendere anni prima di poter svolgere le stesse importantissime funzioni di una pianta secolare) e, soprattutto, a informare i cittadini sugli interventi previsti e in particolare sugli alberi che sarebbero stati abbattuti prima di cominciare i lavori. Si era parlato anzi di un avviso di carattere generale, sul complesso degli interventi in programma, e poi di informazioni di dettaglio, strada per strada. Evidentemente promesse da marinai se è vero, come è vero, che questa mattina i teatini che hanno assistito ai tagli sono caduti dalle nuvole.
Sindaco Ferrara, assessori Rispoli e Zappalorto, così non va: gli impegni assunti vanno rispettati sin nei dettagli, se davvero volete guadagnarvi la fiducia dei cittadini.
Un breve appunto anche sulla posizione dell’ex assessore Mario Colantonio, che questa mattina è di nuovo intervenuto contestando i tagli. Precisiamo, commentando alcune sue esternazioni, che “gli ambientalisti” non gli contestano certamente la posizione che oggi ha assunto di difensore del verde urbano, ma soltanto di non aver avuto un analogo pubblico atteggiamento quando l’amministrazione di cui ha fatto parte prendeva sulle alberature cittadine pessimi provvedimenti che il WWF ha puntualmente denunciato all’opinione pubblica senza avere mai risposte da Palazzo d’Achille. Se Colantonio avesse assunto prima l’attuale posizione avrebbe potuto certamente ottenere risultati apprezzabili che invece nel decennio del sindaco Di Primio non ci sono stati. Ma tant’è: certamente è meglio tardi che mai…