Chieti. Un bilancio che non ha rispettato i tempi di approvazione, e che sarà amministrato solo per un terzo della gestione 2022 in quanto gli altri due terzi, ovvero otto mesi, sono stati amministrati in esercizio provvisorio, un bilancio di previsione è un rendiconto sui quali i Revisori dei Conti, pur con parere positivo, hanno espresso rilievi fra i quali possibili passività potenziali, che non troverebbero copertura nel fondo accantonato, l’invito alla verifica delle ragioni della diminuzione delle somme accertate per i proventi
delle sanzioni al codice della strada, l’aggiornamento delle tariffe a domanda individuale poiché propedeutica al raggiungimento degli obiettivi fissati nel Piano di riequilibrio, i residui passivi del rendiconto 2021 che ammontano a circa 23 milioni di euro.
I consiglieri comunali di Minoranza di Chieti Mario De Lio (Udc), Serena Pompilio (Azione politica), Maurizio Stefano Costa (Forza Chieti), Bruno Di Iorio (Di Iorio Sindaco) e Giampiero Riccardo ( Chieti Viva) “replicano” così alle affermazioni fatte in conferenza stampa dal sindaco Diego Ferrara e dagli assessori all’indomani dell’approvazione del Bilancio di previsione. Secondo i consiglieri “un atto coraggioso, da parte dell’amministrazione, sarebbe stato quello di coinvolgere maggiormente anche le minoranze, invece di chiedere al Consiglio di approvare nel giro di quindici giorni un rendiconto e un bilancio
di previsione sui quali, i Revisori dei Conti pur con parere positivo, hanno espresso i propri rilievi non certo banali”.
Sempre secondo i consiglieri “è vero che è diminuito il debito, ma ciò è avvenuto senza alcuna attività decisionale bensì con una mancata presa di posizione e di responsabilità su questioni ormai di rilevanza pubblica come l’attività di riscossione della Teateservizi che attende ormai da due anni una decisione arrivando ad un’istanza di fallimento da parte della Procura”. Mentre per quanto riguarda l’indebitamento “è diminuito aumentando al massimo tutti i tributi e tagliando tutti i servizi”. “E’ stato approvato un documento – concludono gli esponenti della minoranza – figlio delle norme sulla finanza armonizzata, che impone numerosi vincoli all’azione di una amministrazione”.