
Chieti. La società Ladisa torna a gestire il servizio di refezione scolastica di Chieti. Lo hanno annunciato il sindaco Diego Ferrara e la Maggioranza in una nota all’indomani della decisione del Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso che il Comune di Chieti ha presentato contro il provvedimento del Tar che ha concesso la sospensiva dell’aggiudicazione della gara d’appalto a un nuovo gestore che di fatto aveva preso il posto di Ladisa: infatti in primo grado i giudici amministrativi si erano pronunciati sul ricorso di alcune ditte, fra cui la Ladisa, che avevano partecipato alla gara.
A Chieti nel nuovo anno scolastico, iniziato il 13 settembre, il servizio mensa stato avviato proprio alla luce del ricorso al Tar e nell’attesa della decisione. “Insieme alla maggioranza e all’Avvocatura comunale si troverà la strada migliore per risolvere l’impasse generata prima dalla sospensiva del Tar sull’affidamento dell’appalto della mensa e oggi dalla decisione Consiglio di Stato sul nostro ricorso contro quella sospensiva”, si legge in una nota rilasciata dal sindaco di Chieti e della maggioranza che lo sostiene, “L’Amministrazione in questi mesi ha fatto tutto il possibile perché il servizio fosse buono e affidabile, affinché non si ripetessero più i disagi vissuti dai bambini l’anno scorso, proprio a causa della qualità dei pasti. Così come abbiamo messo in campo tutte le alternative percorribili perché potesse riprendere la refezione scolastica, applicando allo scopo strumenti e normative vigenti.
“Lo abbiamo fatto come atto dovuto nei confronti dei bambini e delle famiglie a cui dobbiamo rispondere, perché sono e restano la nostra prima premura. Per questa ragione, cioè restituire al più presto la mensa, perché non è possibile perdere altro tempo e, visto l’orientamento giurisdizionale fin qui noto, applicheremo sin da subito quanto il Consiglio di Stato dispone, affinché nei prossimi giorni la mensa sia riattivata nelle scuole comunali e a gestirla sia la Ladisa come hanno indicato i giudici”, prosegue, “evitiamo di contestare una sentenza discutibile del Consiglio di Stato a cui daremo seguito, sia per garantire il servizio mensa ai bambini, sia per garantire i lavoratori lasciati senza stipendio da mesi. Lo facciamo anche immaginando perfettamente il legittimo sconcerto delle famiglie, che nei prossimi giorni sentiremo insieme alle dirigenti scolastiche per condividere un percorso in trasparenza e onestà, com’è sempre accaduto finora. Ai genitori e al personale delle scuole, chiederemo infatti di essere insieme a noi rigorosi controllori del servizio che dovrà ripartire nel più breve tempo possibile”.
“Chiederemo a scuola e famiglie di aiutarci a fare in modo che finché non potremo dare seguito al nuovo appalto e individuare il nuovo gestore, i pasti abbiano un quotidiano e severo monitoraggio”, scrivono in conclusione, “innanzitutto a tutela dei bambini, della refezione scolastica che l’Amministrazione deve assicurare secondo determinati standard e dei diritti di tutti i soggetti coinvolti in questa situazione, soprattutto quelli più vulnerabili”.


