Teramo. Un datore di lavoro si avvale di un’agenzia investigativa scoprendo che un suo dipendente utilizzava i permessi ottenuti per l’assistenza al padre, ai sensi della legge 104 del 1992, per svolgere un secondo lavoro, il buttafuori. Ne è sorta una querelle giudiziaria al termine della quale il giudice ha ritenuto legittimo il licenziamento. Protagonisti della vicenda sono un’azienda teramana ed un ex dipendente. Il caso giudiziario ha inizio il 16 marzo 2010, quando il dipendente viene licenziato per uso scorretto dei permessi Legge 104. Permessi che cadevano sempre nei week end o nei ponti legati alle festività. Una sistematicità che ha attirato l’attenzione del titolare spingendolo a reclutare un investigatore privato che ha scoperto la “seconda vita” del dipendente. La sentenza definitiva del giudice Daniela Matalucci che ha riconosciuto il licenziamento per giustificato motivo rigettando tutte le richieste avanzate dal lavoratore.