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Cervo ucciso dai bracconieri e decapitato, gesto di inciviltà che ha suscitato l’indignazione generale

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
19 Gennaio 2019
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Introdacqua. Ennesimo cervo ucciso dai bracconieri. Questa volta è accaduto  tra Introdacqua e Bugnara.  L’esemplare è stato  ucciso e poi decapitato, probabilmente per un trasporto più agevole. Il gesto di inciviltà  ha suscitato l’indignazione generale. Secondo la Stazione ornitologica abruzzese  “servono controlli e chiusura delle strade forestali montane ai non autorizzati”.

Sono immagini cruente che non vorremmo mostrare, quelle della testa di un cervo ucciso dei bracconieri tra Introdacqua e Bugnara e sezionato per facilitare il trasporto; la divulghiamo perché questa è la triste realtà dell’Abruzzo e del resto d’Italia. Infatti il bracconaggio è una vera e propria piaga del nostro paese, spesso dai risvolti internazionali come testimoniano gli innumerevoli abbattimenti – anche in questi giorni – di specie rarissime, come l’Ibis eremita, oggetto di programmi internazionali di reintroduzione finanziati da altri paesi il cui risultato diviene incerto proprio per le uccisioni illegali che avvengono nel nostro paese.

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Marco Liberatore, consigliere della Stazione ornitologica abruzzese ha parlato di “intollerabili resistenze da parte delle amministrazioni alla chiusura delle strade montane ai non autorizzati, come prevede la legge da molti anni”.

“Stamattina”, ha affermato Liberatore, “un passante ci ha segnalato il fatto inviandoci la foto. Purtroppo chi abita nelle campagne e nelle aree montane può testimoniare che il fenomeno del bracconaggio è diffusissimo, con colpi sparati di notte e auto che girano indisturbate con tanto di fari direzionali visibili.  Sentiamo scuse risibili, come ad esempio quella del turismo, quando in Trentino le strade forestali montane vengono chiuse normalmente e il turismo non solo ne soffre ma ne viene incentivato”.

“Un escursionista a piedi o in mountain-bike”, continua, “non la prende bene se si vede impolverare dal passaggio di un’auto, a parte l’aspetto culturale della fruizione sostenibile di ambienti sensibili. Inoltre la chiusura delle strade sterrate è una misura fondamentale per la prevenzione degli incendi boschivi innescati dai delinquenti. Serve un controllo capillare del territorio, visto che oggi abbiamo tecnologie facilmente utilizzabili e a basso costo come le fototrappole.

Il nostro paese ha precisi obblighi rispetto alla conservazione della fauna. Mi riferisco alle direttive comunitarie Habitat ed Uccelli che prevedono un’azione pro-attiva e preventiva di tutela della fauna. Purtroppo in prestigiose riviste e TV internazionali il nostro paese viene additato come uno dei più arretrati e incivili dal punto di vista del bracconaggio: questa foto sta lì a testimoniarlo. Fermiamo questo scempio!”.

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