
“La Inerti Mozano – dichiara l’Avv. Herbert Simone, che difende il Forum Ambientalista – aveva chiesto la sospensiva della sentenza di primo grado dei giudici aquilani che, dopo le ammissioni del Ministero della Transizione Ecologica circa l’effettiva esistenza del vincolo di parco nazionale sull’area e dopo aver evidenziato una lunga serie di criticità nell’iter seguito per dare l’ok alla riapertura e all’ampliamento di una vecchia cava ormai chiusa da anni per oltre 600.000 mc, avevano ritenuto illegittime le autorizzazioni concesse da Regione e Comune, annullandole. L’azienda nella richiesta di sospensiva ha lamentato danni economici dal fermo dei lavori; noi abbiamo evidenziato che proseguire l’attività di cava avrebbe significato intaccare in maniera irrimediabile il patrimonio naturalistico dell’area. Alla fine ogni decisione è stata rinviata all’udienza di merito del 28 luglio 2022. Ovviamente in quell’occasione ribadiremo la correttezza della decisione del TAR L’Aquila in quanto solo un’incredibile serie di errori ha permesso di autorizzare una cava all’interno di un’area protetta senza tener conto anche di tutta una serie di ulteriori criticità procedurali”.