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Cassa integrazione in deroga, Abruzzo penultima per numero di pratiche chiuse. Marcozzi: lavoratori a rischio

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
23 Aprile 2020
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L’Aquila.  L’Abruzzo è penultima per numero di pratiche chiuse in merito alla cassa integrazione in deroga: a denunciarlo è Sara Marcozzi, consigliere regionale e portavoce del Movimento 5 Stelle, che sottolinea come i decreti trasmessi all’Inps dalla nostra regione raggiunga un totale di 113. Un numero basso rispetto alle altre regioni, che vede il Lazio superare le 29mila richieste, mentre l’Abruzzo penultima per numero di pratiche chiuse, prima del Molise con 87.

“La gestione della Cassa Integrazione in deroga da parte di Regione Abruzzo”, tuona la Marcozzi, “finanziata dallo Stato per dare sostegno alle aziende costrette a chiudere per limitare i contagi da Coronavirus, è talmente caotica che neanche la maggioranza Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia riesce a darne una valutazione univoca, tra chi si scusa con gli abruzzesi e chi invece continua a scaricare responsabilità sul Governo nazionale, fuggendo dalle proprie. Eppure, basterebbe leggere i numeri per capire come la lentezza del centrodestra abbia dilatato inutilmente i tempi per accedere ai fondi, tanto che l’Abruzzo è in fondo alla classifica delle Regioni d’Italia per numero di pratiche portate a termine per consentire all’Inps di liquidare i lavoratori. Un’inerzia di cui è unicamente responsabile la Giunta Marsilio a guida Lega-FDI”.

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“Per questo si fa enorme fatica a comprendere come possa l’assessore Fioretti dichiarare che la nostra regione sarebbe in linea con quanto accade nelle altre zone d’Italia”, precisa la 5 Stelle, “dagli ultimi dati disponibili in Abruzzo solamente 113 procedure sono state portate a termine dagli uffici regionali, un dato che mette la nostra Regione in fondo alla classifica rispetto al resto d’Italia. I numeri delle altre regioni sono nettamente superiori: Lazio a quota 29.684, Campania 8.999, Marche 6.362, Veneto 3.459, Emilia-Romagna 3.449, Liguria 2.865, Toscana 2.565, Puglia 1.691, Calabria 1.344, Umbria 937, Piemonte 704, Basilicata 577, Lombardia 507, Valle d’Aosta 453, Friuli Venezia Giulia 379. Peggio dell’Abruzzo fa solamente il Molise a quota 87”.

“Non solo”, prosegue la pentastellata, “ma la cosa più grave riguarda le tempistiche e il modo di agire della Giunta abruzzese. Infatti tra il 14 e il 20 aprile erano state chiuse solamente 3 procedure. Evidentemente, a seguito delle nostre denunce e delle inchieste giornalistiche, gli uffici regionali hanno aumentato i ritmi di lavoro, senza comunque essere in grado di colmare il ritardo ormai guadagnato con le altre Regioni d’Italia. A questo punto viene da pensare che il rispetto della Giunta Marsilio nei confronti dei lavoratori si attivi solamente quando la loro propaganda lo esige”.

“La situazione”,  continua il consigliere regionale del M5S, “è talmente grave, che nemmeno il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri è potuto rimanere in silenzio davanti alla lentezza dei suoi alleati, tanto da chiedere scusa agli abruzzesi. Un atteggiamento ben più responsabile rispetto a quello tenuto da Fioretti che nega l’evidenza dei numeri e che fa emergere, una volta di più, la netta divisione presente nella maggioranza. In un momento in cui avremmo bisogno di assoluta unità e cooperazione, tanto che MoVimento 5 Stelle ha limitato al minimo le polemiche politiche per favorire la più rapida uscita possibile dall’emergenza Coronavirus, l’Abruzzo è guidato da una maggioranza che si spacca anche davanti alla semplice interpretazione dei numeri. Sembra proprio che fare un’analisi onesta e non faziosa, assumendosi le proprie colpe, sia troppo difficile per qualcuno”.

“Ma il pasticcio sulla cassa integrazione in Deroga parte da lontano, ed ha inizio col ritardo della Regione nella creazione della piattaforma su cui avanzare le domande, come da noi denunciato settimane fa. Da allora il centrodestra non è più stato in grado di recuperare il tempo perso, mentre il Governo nazionale metteva a disposizione tutte le risorse finanziarie necessarie. A questo punto, invito l’assessore leghista a lavorare a testa e provare, per quanto possibile, a coprire le proprie lacune per liquidare il prima possibile i lavoratori rimasti a casa per il Covid-19. Dopodiché”, conclude Sara Marcozzi, “il presidente Marsilio dovrà assumersi la responsabilità di quanto accaduto e valutare tutti i provvedimenti necessari”.

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