Trieste. L’entomologo forense Stefano Vanin, professore associato di Zoologia presso il Dipartimento di Scienze della terra, dell’ambiente e della vita dell’Università di Genova, ha condotto un approfondito esame del bosco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, dove, il 5 gennaio 2022, è stato rivenuto il corpo senza vita di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021. Lo riporta il Quotidiano Nazionale, riferendo che, per una settimana, l’esperto ha misurato la temperatura della zona, cercando di “far parlare” la vegetazione rimasta a contatto con i resti mortali di Liliana.
“Ho preso le temperature del boschetto per una settimana”, spiega Vanin a QN. “Ho scaricato i dati e li confronterò con quelli delle stazioni meteorologiche di Trieste che hanno registrato le temperature anche nei giorni in cui il cadavere della signora Resinovich era lì. Se, per dire, troverò una differenza di 10 gradi, potrò traslare queste informazioni e quindi ai dati dell’epoca sottraggo 10°.”
La raccolta delle temperature è avvenuta a marzo ma, all’epoca, la donna è stata rivenuta a gennaio. Ciò potrebbe incidere sugli esiti dell’analisi? “Questo non c’entra”, precisa l’entomologo forense al giornale. “Non m’interessano i dati assoluti ma il delta. E siamo stati anche fortunati. Perché nella settimana della registrazione, la temperatura era abbastanza bassa.”
Circa le finalità di tale tecnica e il contributo che questa può apportare alle indagini, Vanin si richiama a un noto precedente: “Diciamo che è l’abc dell’entomologia. L’ho utilizzata ad esempio nel caso Parolisi. Era fondamentale definire una finestra molto stretta sulla data della morte. Questo metodo ha permesso di capire esattamente come si era trasformato il corpo e come si erano sviluppati gli insetti. E quindi ha consentito di centrare l’orario della morte.”
“Non ho ancora analizzato i vestiti”, aggiunge lo scienziato forense, “dovrò verificarlo. Vale anche per tutti gli elementi raccolti e per il materiale fotografico.” E la dichiarazione conclusiva alimenta la speranza di giungere, finalmente, alla soluzione del mistero legato alla morte della Resinovich. “Ma le risposte potranno arrivare anche dopo tutto questo tempo?”, chiede l’intervistatrice. “Se ci fossero degli insetti tra i vestiti sì”, chiosa Vanin.
Insetti e delitti
L’entomologia può fornire un apporto molto significativo in un’indagine forense. Grazie a essa è infatti possibile contribuire alla cosiddetta diagnosi di epoca della morte. La medicina legale parla di Post Mortem Interval (PMI), definito come il periodo di tempo che intercorre tra il decesso e il rinvenimento del corpo. Ai fini della diagnosi di epoca della morte si ricorre all’osservazione dello stato di avanzamento dei fenomeni trasformativi del cadavere ma, nel caso in cui il PMI risulti particolarmente ampio, le correlate valutazioni potrebbero non rivelarsi effettivamente utili e conclusive.
Da qui l’esigenza di affiancare a tale topologia di analisi, l’esame di altri possibili indicatori. Tra cui, appunto, gli insetti eventualmente presenti sul cadavere. Questi, infatti, “colonizzano” i resti in decomposizione e rivelano precisi tempi di sviluppo che, opportunamente calcolati, possono quindi concorrere a individuare il momento del decesso.