Roma. Un volo organizzato dai servizi segreti su richiesta del Vaticano, poche settimane dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, destinazione: Londra. È quanto afferma, secondo il Corriere della Sera, un ex dipendente del Ministero della Difesa in un’intervista che verrà proposta questa sera nel corso della trasmissione Far West in onda su Rai Tre.
“Mi fu chiesto di organizzarlo”, spiega l’intervistato, il cui nome viene tenuto segreto. A bordo del velivolo avrebbero viaggiato due uomini e due donne, la cui identità non risulta comprovata. Ovviamente ci si chiede se sussista un nesso tra la circostanza e la cosiddetta “pista inglese”, relativa alla scomparsa di Emanuela, che vorrebbe la giovane traferita in segreto e trattenuta appunto nella capitale britannica.
La trasmissione di Rai Tre proporrà anche un approfondimento su Marco Fassoni Accetti, fotografo e regista indipendente romano, che nel 2013 si è autoaccusato del rapimento della Orlandi e di Mirella Gregori. Per alcuni, sarebbe effettivamente coinvolto, in qualche modo, nelle vicende; per altri, si tratterebbe di un mitomane. Grazie alle testimonianze inedite di alcune sue ex compagne, prosegue il Corriere anticipando i contenuti della trasmissione di Far West, si prospetterebbe questa sera uno scenario diverso dalla pista inglese, più orientato su quelle che potremmo definire dinamiche psicologiche di rilevanza criminologica.
Qual è la verità? è quanto ci si augura riescano ad appurare, una volta per tutte, le indagini in corso. Per quanto riguarda, in particolare, la Commissione bicamerale di inchiesta che investiga sulla scomparsa della Orlandi e della Gregori, il presidente, Andrea De Priamo, ha recentemente confermato che i lavori proseguiranno fino alla fine della legislatura, nel 2027, salvo ovviamente lo scioglimento anticipato delle Camere.
Nelle scorse settimane si era invece diffusa la voce che tali lavori si sarebbero chiusi prima del 24 dicembre 2024, giorno di apertura della Porta Santa, o al massimo entro il gennaio o febbraio 2025, “in modo da evitare una sovrapposizione mediatica tra l’anno del Giubileo e il racconto del caso Orlandi”, aveva detto qualcuno.
“Tale ipotesi poteva essere circolata quando la commissione era in forse, ma poi la legge istitutiva ha previsto un lavoro di piena legislatura, che intendiamo completare”, ha chiarito De Priamo. “Se altri hanno fatto valutazione diverse, non ne so nulla e in ogni caso non le condivido, perché dobbiamo onorare il mandato che abbiamo come Commissione.” Su posizioni analoghe il vicepresidente della Commissione, Roberto Morassut: “Nessuna intenzione di accorciare i tempi, il lavoro va avanti con il massimo impegno per fare luce su una pagina di storia oscura e inquietante.”