Roma. È stato proposto da Chi l’ha visto? un passaggio inedito della registrazione di una telefonata giunta in casa Orlandi il 5 luglio 1983, poco dopo la scomparsa di Emanuela. Ed effettuata grazie a un apparecchio installato dall’allora fidanzato, poi marito, della sorella Natalina.
Il contenuto era già noto in parte. Nel passaggio conosciuto si sente la voce di un uomo noto come l’“Americano” a causa dell’accento straniero che sembrava caratterizzarlo. “Ascolti bene questa registrazione, ha pochi momenti”, dice l’Americano. “Questa è la voce della sua figliuola.”
Si sente poi una giovane femminile: “Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Dovrei fare il terzo liceo st’altr’anno. Scientifico.” Due frasi registrate, riportate più volte.
Nessun dubbio che si tratti della voce di Emanuela, secondo il fratello, Pietro Orlandi, ospite di Chi l’ha visto? che ha riproposto l’audio. “Sicuramente è mia sorella”, ha dichiarato. “Lo dico adesso dopo quarantuno anni. Ma questa cassetta è arrivata subito. E per tutti non c’è stato dubbio. Era Emanuela quella, punto. Ma anche per gli analisti del Sismi che hanno analizzato la voce mettendola a confronto con le altre cassette arrivate il 17 luglio. Per loro era la stessa persona.”
Poi, la seconda parte della registrazione, mandata in onda per la prima volta. Una giovane voce femminile dice: “Di particolare …” “Quindici. Saranno sedici a gennaio.” “Mi verranno ad accompagnà st’altr’anno in un paesino sperduto, per Santa Marinella.” Forse si allude al compleanno di Emanuela, nata il 14 gennaio e scomparsa, appunto, a quindici anni.
“Sì, è lei”, conferma Pietro. “Parlava romano, si sentiva l’accento.” Ancora: il riferimento a Santa Marinella, località marittima vicina a Roma. “Il primo a rendersene conto fu mio zio”, afferma ancora Pietro Orlandi, “loro avevano una casa in cui trascorrevano le vacanze a Santa Marinella ed Emanuela ci andava spesso, quindi ci colpì subito questo fatto.”
Prima che la telefonata si interrompa, si sente una terza voce, oltre a quella dell’Americano e quella che sembrerebbe appartenere alla giovane scomparsa. “Signor Orlandi? Cerchi di ascoltare bene. Questa è la voce di sua figlia Emanuela?”, chiede, anch’essa con un accento che sembra straniero. Lo sconosciuto crede di parlare con il padre della quindicenne, al telefono c’è invece lo zio, Mario Meneguzzi. “Pronto, signor Orlandi?” e rumori non comprensibili. “… parlato con la Segreteria di Stato.” E uno stacco musicale, forse per coprire ciò che la voce sta dicendo.
“Hanno attaccato e hanno richiamato poco dopo per far sentire le stesse frasi registrate”, riferisce Pietro. “Non so se in Procura abbiano pulito il suono. Sicuramente all’epoca era più disturbato. Io mi ricordo che mio zio e mio padre non capivano niente. L’uomo che interviene è lo stesso che chiamava dopo. Quello che mi colpisce è che l’audio era stato fatto sentire spezzettato. Si sente che sono registrazioni. Si sente attaccare, spegnere, lo stop, avvio.”
Al minuto 3.45, si sente una canzone, fa notare Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l’ha visto?. “Forse un’interferenza, magari sta in una casa. I nostri telespettatori potrebbero aiutarci. Forse Baglioni, Cocciante.”
Si formulano ipotesi su chi avrebbe potuto realizzare la registrazione. Forse, con la scusa di un sondaggio, lo sconosciuto che aveva proposto alla ragazza il lavoro all’Avon. “È possibile”, considera Pietro Orlandi. “Perché un ruolo quella persona deve averlo avuto. Lui si era raccomandato. Le aveva detto di chiamare a casa, di spiegare la situazione. Aveva detto che sarebbe potuta andare anche mia madre”. “In alcune deposizioni”, prosegue, “c’è chi dice che quando le è stata fatta quest’offerta di lavoro si trovava con un’amica. Emanuela aveva raccontato che non era sola. Ma non sappiamo chi sia la ragazza che si trovava con lei.”
Altra ipotesi. La registrazione potrebbe risalire alla partecipazione di Emanuela alla trasmissione Tandem, su Rai 2, cui era stata invitata con la sua scuola poco prima della scomparsa, il 20 maggio 1983.