L’Aquila. “Sono una garantista e per me chiunque è innocente fino a condanna definitiva. Ma quello che ha detto e scritto La Russa, parlamentare FdI e malauguratamente Presidente del Senato è gravissimo.
Le responsabilità del figlio le chiarirà la magistratura, come accade per tutti e tutte nelle democrazie.
Ma è ignobile sentire dalla seconda carica dello stato parole che offendono le donne e la loro credibilità.
Abbiamo faticato decenni per far capire che dietro la violenza di genere c’è la incultura dello stupro. E La Russa ha dimostrato per l’ennesima volta di essere esattamente dentro quel perimetro amorale. La violenza ovviamente si può denunciare anche giorni dopo, perché una donna stuprata deve decidere se affrontare – come La Russa dimostra – uno spazio ostile che colpevolizza le donne.
Lo stabiliscono leggi faticosamente conquistate. Insopportabili le sue dichiarazioni tese a fare vittimizzazione secondaria. È proprio per questi atteggiamenti che le donne non denunciano e spesso subiscono per anni fino a cadere nella mattanza del femminicidio.
È inaccettabile che chi ha un incarico istituzionale cosi alto, legittimi il pregiudizio sessista contro cui ci battiamo da anni. La Meloni in altre circostanze – evidentemente solo strumentalmente – si è fatta paladina delle donne, come nella brutta vicenda del figlio di Grillo in cui non ha esitato a esporsi a favore della ragazza. Ed ora? Perché tace ed acconsente? In quello che ha detto il Presidente del Senato Ignazio La Russa sul figlio accusato di violenza sessuale non c’è nulla che non sia culturalmente errato, gravemente sessista, stucchevolmente familista e politicamente scorretto.
In sole poche righe La Russa è riuscito nell’opera di:
– Supplire agli inquirenti decidendo che “mio figlio è innocente e non c’è nulla di penalmente rilevante”.
– Denunciare la vittima “Aveva assunto cocaina”. E quindi?
– Mettere in discussione i quaranta giorni occorsi per la denuncia, ignorando che leggi faticosamente conquistate consentono questo e giustamente.
Per concludere con una dose massiccia di velenoso paternalismo. “Sicura è la forte reprimenda per aver portato in casa nostra una ragazza con cui non aveva un rapporto consolidato. E nessun altro rimprovero”.
Insomma, il solito repertorio del padre potente, machista e iperprotettivo. Lo stesso padre che disse che ci sarebbe rimasto male “se avesse avuto un figlio gay”.
E la Presidente Meloni, donna, madre, cristiana, eletta qui in Abruzzo, nulla ha da dire al Presidente del Senato ed alle donne italiane?”
Così l’on Stefania Pezzopane consigliera comunale e componente della Direzione Nazionale del Pd, commenta la vicenda delle dichiarazioni del Presidente del Senato La Russa.