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Case popolari, Pettinari (M5S) tuona: vanno sfrattati anche i condannati in primo e secondo grado

Francesca Trinchini di Francesca Trinchini
5 Ottobre 2019
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L’Aquila. “Alle emergenze non si risponde con una legge che non le risolve. Se il presidente Marsilio ha presentato la proposta di legge in risposta a un’emergenza territoriale, mi spiace comunicargli che la soluzione ai problemi del territorio è lontanissima”. Lo afferma il vicepresidente del consiglio regionale, Domenico Pettinari (M5S). “Sono molto deluso dalla norma sulle case popolari che abbiamo discusso in commissione e che arriverà in consiglio dalla maggioranza. I delinquenti che vivono in case pagate con i soldi pubblici o li mandi via o non li mandi via e con la legge che hanno proposto in Regione chi delinque rimane nelle case”.

Questa mattina Pettinari ha tenuto una conferenza stampa in Via Rigopiano nelle case popolari di Via della Portella. “I cittadini aspettano da anni che i loro quartieri vengano resi abitabili e che gli assegnatari onesti che vivono nelle case popolari non siano più ostaggio di spacciatori e violenti. Dal mio censimento” afferma Pettinari “dopo anni e anni di battaglie per la legalità nei quartieri a rischio, risulta che il 99% dei delinquenti pregiudicati ha a malapena una condanna in primo grado. Solo l’1% è in terzo grado ed è solo su questo 1% che la legge di Marsilio prevede lo sfratto. Questo vuol dire lasciare il 99% dei pregiudicati all’interno delle case popolari. Pura ipocrisia politica”.

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“Se Marsilio non vuole rischiare di emanare una legge farsa allora deve ascoltare chi è sul territorio da decenni, i cittadini sono qui, venisse ad ascoltarli se non vuole ascoltare Domenico Pettinari. Io sono convinto, e mi assumo la responsabilità personale di quello che dico, che chi ha una condanna anche in primo grado debba essere cacciato dalle case popolari, perché altrimenti il problema della criminalità non si risolverà mai e assisteremo sempre a scene, come quella vista pochi giorni fa nel video di Striscia la Notizia, in cui spacciatori abitano in lussuosi appartamenti di edilizia residenziale pubblica e poi le famiglie oneste della città rimangono in lista d’attesa per anni” prosegue il vicepresidente.

“Chi non è mai andato nelle periferie e non ha mai fatto le battaglie concrete per liberare la povera gente dal ricatto dei delinquenti non può rendersi conto di ciò che subiscono quelle persone. Loro non hanno vissuto ciò che vivono i cittadini. Qualcuno dice che si rischia che ci sia il figlio di un cittadino onesto che può aver fatto un reato, non è così. Questa legge è uno strumento che diamo in mano al sindaco, poi è lui ad applicarla. Spetterà a loro cacciare i più facinorosi e i veri delinquenti, ma la Regione ha il dovere di metterli in condizione di agire dove si deve. Questa legge va quasi a depotenziare quella esistente e non riconosce il ruolo centrale del sindaco, che per statuto è il primo dei cittadini e quindi conosce bene il territorio che amministra. Quello dell’allontanamento è un percorso molto lungo, ci vogliono fondi e un tavolo di lavoro costante. Ma oggi posso dire che se siamo a questo punto è perché sono mancati sia i fondi che la volontà di monitorare con attenzione le situazioni rischiose” continua Pettinari. “Una legge c’è, ed è la 96/96, va applicata e vanno messi gli amministratori locali in grado di poter agire”.

“Ecco perché ho chiesto a Marsilio di attuare un protocollo tra magistratura, forze di polizia, Regione e sindaci. Senza questo atto che permette a chi di dovere di applicare la legge nella sua sostanza, ogni proposta sarà vuota, perché il sindaco non saprà mai chi di fatto risiede nelle case popolari e delinque. E’ una comunicazione tra istituzioni di fondamentale importanza ma nella legge proposta da Marsilio non è neanche obbligatoria. Io sono qui oggi con i cittadini e ribadisco che fin quando Marsilio non verrà a vedere con i suoi occhi non saprà neanche di cosa stiamo parlando. Saremo sempre davanti a parole vuote, come gli sfratti tanto annunciati e mai arrivati. Anzi, peggio! In Via Rigopiano sono stati fatti due sfratti nell’ultimo mese e come volevasi dimostrare hanno cacciato due persone indigenti che mai hanno disturbato i vicini mentre hanno lasciato nelle stesse case popolari gli occupanti abusivi violenti criminali e pregiudicati. Adesso basta!” conclude Pettinari.

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