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Case popolari, Di Paolo (Fdi): no a corsie preferenziali che facilitano l’accesso ai cittadini stranieri

Federico Falcone di Federico Falcone
28 Novembre 2018
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Chieti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Chieti, Marco Di Paolo, a seguito delle modifiche apportate lo scorso luglio dalla Regione Abruzzo alla legge regionale n.96/96 disciplinante l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ha presentato un ordine del giorno da discutere in consiglio per impegnare sindaco e giunta a richiedere formalmente la modifica della legge regionale in questione, affinché i cittadini stranieri che intendano accedere all’edilizia residenziale pubblica attestino i propri requisiti mediante certificati rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero ed autenticati dall’autorità consolare italiana che ne verifichino la conformità all’originale.

«Ai cittadini stranieri che intendono accedere all’edilizia residenziale pubblica – spiega il capogruppo Di Paolo – nel rispetto della normativa statale in materia di immigrazione, oggi è richiesta una residenza regolare, di almeno cinque anni consecutivi, nel territorio nazionale.

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Contemporaneamente, per effetto della recente riforma, al cittadino viene richiesta anche la documentazione concernente l’assenza di condanne passate in giudicato negli ultimi dieci anni dalla data di pubblicazione del bando, per reati di particolare gravità per i quali la legge prevede la pena detentiva non inferiore a cinque anni e, terzo requisito, il non essere titolare di proprietà, usufrutto, uso ed abitazione di alloggi ubicati sul territorio nazionale e in qualsiasi altra località.

Se il primo requisito, ovvero la residenza nel territorio nazionale, è facilmente verificabile attraverso l’esame della documentazione attestante l’ingresso del cittadino straniero nel nostro paese – evidenzia il capogruppo– sul secondo e terzo punto- inesistenza di condanne penali e impossidenza – le amministrazioni che si trovano ad evadere l’istruttoria e a controllare la veridicità delle dichiarazioni dei cittadini stranieri risultano impossibilitate ad effettuare regolari controlli al di fuori del territorio italiano.

È questa una situazione paradossale – rimarca il capogruppo –. A parità di requisiti presentati, infatti, il cittadino italiano che rispetta la legge potrebbe vedersi “surclassato” in un suo diritto dal furbetto straniero di turno che magari nel suo paese di origine ha a suo carico un casellario giudiziale con carichi pendenti o abitazioni di proprietà per le quali risulta impossibile effettuare controlli sulla scorta delle autocertificazioni prodotte.

Le istanze fornite dal cittadino italiano sono oggetto attento di verifica, perché non dovrebbe essere lo stesso per i cittadini stranieri? Perché le amministrazioni pubbliche dovrebbero avvantaggiare cittadini i cui requisiti non sono accertabili?

 Al fine di scongiurare l’assegnazione di un alloggio popolare a chi non ne ha diritto – conclude il capogruppo–, al fine di rispettare la legge, vista l’impossibilità di effettuare regolari controlli sulla veridicità delle dichiarazioni rese dagli stranieri, mi sono fatto promotore di un OdG da discutere in consiglio, all’esito del quale, se sarà approvato, impegnerà sindaco e giunta a richiedere formalmente alla Regione Abruzzo la modifica della legge regionale riguardante l’accesso all’edilizia residenziale pubblica.

Gli stranieri che intendono accedere alle abitazioni pubbliche, al pari degli italiani, devono attestare i propri requisiti mediante certificati rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero ed autenticati dall’autorità consolare italiana: basta autocertificazioni, basta corsie preferenziali, fermiamo situazioni di irregolarità».

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