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Casapund L’Aquila: “non dimenticare bombardamento del ’43”

Francesca Salvati di Francesca Salvati
8 Dicembre 2020
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L’Aquila. “8-12-43. L’Aquila bombardata non va dimenticata”: è questo il testo dello striscione affisso nella notte dai militanti di CasaPound Italia per ricordare il bombardamento che convolse il capoluogo abruzzese nel giorno dell’Immacolata di 77 anni fa.

“Quella dell’8 dicembre 1943 – dichiara Stefano Vecchioli, responsabile locale della tartaruga frecciata – era una mattina soleggiata ma si trasformò ben presto in un giorno tragico per L’Aquila. Circa trenta bombardieri anglo-americani si avventarono sulla città sganciando decine di bombe sulla stazione ferroviaria e sull’Officina Carte e Valori della Banca d’Italia che sorgeva nelle vicinanze. A morire furono non solo una cinquantina di soldati tedeschi e quasi un centinaio di prigionieri alleati che proprio in quel frangente erano stipati su un convoglio in partenza diretto al Nord, ma anche e soprattutto alcuni ferrovieri, una ventina di dipendenti della Zecca – per la stragrande maggioranza donne – che anche in quella giornata festiva erano al lavoro per sostenere lo sforzo bellico delle forze dell’Asse e altrettanti abitanti dell’allora popoloso quartiere di Borgo Rivera”.

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“Gli effetti del bombardamento – prosegue l’esponente di CasaPound – furono disastrosi: frammenti di ogni genere si dispersero in tutte le direzioni arrivando persino alla zona della Villa Comunale e agli inizi di via Fontesecco, mentre il denso fumo levatosi per l’esplosione degli ordigni ricoprì ben presto tutta la città, trasformando una giornata di sole e di festa in una pagina drammatica della storia aquilana, che tuttavia fu sostanzialmente rimossa negli anni a seguire. Troppo alto, infatti, era l’interesse politico a mettere tra parentesi un episodio così odioso della tanto celebrata “liberazione” e troppo forte, del resto, era la contraddizione di una Repubblica antifascista nata proprio grazie a quelle bombe americane che la sinistra nostrana, prima di convertirsi definitivamente all’ideologia dei diritti umani e diventare succube del potere mondialista, condannava come imperialiste”.

“Per sconfiggere questo silenzio e per abbattere questo muro dell’ipocrisia – conclude Vecchioli – abbiamo quindi voluto commemorare con uno striscione quanto accaduto, affinché il ricordo del bombardamento dell’8 dicembre 1943 e delle vittime di quella tragedia resti vivo nella mente degli aquilani e nella memoria collettiva della città.”

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