Teramo. “CARA università, quanto sei CARA?!” con questo slogan è arrivata anche a Teramo la manifestazione nazionale ‘Vorrei un futuro qui!’ promossa dall’Unione degli Universitari.
Dopo la solidarietà espressa dal rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, alla mobilitazione nazionale,
sollecitando attenzione sui rincari dei costi agli studenti da parte degli Enti proposti, l’Udu manifesta e boccia le
politiche del governo e della regione, denunciando “l’assenza di una strategia su alloggi universitari, affitti,
utilizzo del PNRR, borse di studio, caro libri, trasporti e salute mentale e per questo è statp lanciato un flashmob davanti alla sede del campus ‘Saliceti’ dell’Università di Teramo.
“A nulla è servito aver piantato le tende in tutta Italia ad aprile – si legge in una nota – dopo mesi le lezioni universitarie stanno ricominciando, e la situazione è peggiorata: gli affitti sono aumentati, i libri costano di più e il governo invece di intervenire spreca le risorse del PNRR per studentati di lusso. Gli studenti non possono più essere presi in giro dal mondo della politica, e per questo abbiamo risposto con una mobilitazione nazionale. Anche a livello regionale i problemi continuano ad essere molteplici: ormai è diventata prassi in Abruzzo che le borse di studio siano per un gran numero di studenti un rimborso spese a causa del problema degli idonei non beneficiari, una situazione non più tollerabile. Inoltre, anche sui trasporti non si vedono miglioramenti rispetto alle richieste che portiamo avanti da anni”.
“Nonostante i costi non siano quelli delle grandi città universitarie – dichiara Pierluigi Marini, coordinatore dell’Unione degli Universitari di Teramo – anche nella nostra città comincia a farsi sentire l’aumento del costo della vita per gli studenti universitari. Per questo abbiamo deciso di portare la manifestazione nazionale, anche davanti alla sede del nostro Ateneo, per chiedere che il Governo e la Regione comincino ad occuparsi degli studenti e della nostra generazione. Vogliamo poter continuare a vivere nella nostra città, nella nostra regione, nel nostro paese: vogliamo un futuro qui!”.