L’Aquila. Il senatore del Pd Michele Fina ha presentato questa mattina in un incontro con la stampa il rendiconto di fine anno della sua attività assieme a un approfondimento sulle conseguenze in regione delle misure del governo sul superbonus.
“Noi come Partito Democratico ci siamo impegnati ogni mese a fare il rendiconto dell’attività legislativa svolta in Parlamento e nel territorio e quindi in questo che è il secondo appuntamento raccontiamo le numerose iniziative portate avanti e concentrate in particolare sui temi della crisi energetica, dello sviluppo sostenibile e ovviamente per quel che concerne il caro bollette e anche sul Super Bonus su cui io in particolare ho dedicato un grande lavoro e un grande impegno perché questo governo non ha capito che bisogna risolvere in particolare la questione della cessione del credito. Altrimenti sarebbero a rischio in Italia oltre 50mila imprese e in Abruzzo oltre 1000 imprese che rischiano di fallire con tutto l’indotto che esse hanno. Quindi oggi siamo qui a raccontare e spiegare quello che abbiamo fatto in oltre 110 iniziative fatte sul territorio con oltre 10mila km percorsi e le proposte di legge e le interrogazioni che abbiamo presentato a partire dal caro pedaggi delle autostrade alle varie vertenze occupazionali e tanto altro.
Crediamo – ha spiegato il senatore Michele Fina – rendere conto del lavoro fatto e portato avanti e allo tempo in questi giorni in cui si lavora per la stesura del Bilancio regionale e della legge di bilancio nazionale noi insistiamo
affinché i governi di Fratelli d’Italia ascoltino le varie associazioni di categoria, i sindacati che dicono che tutte le nostre risorse devono essere usate per contrastare l’inflazione e aiutare cittadini e imprese a frenare il caro
energia.
Il Governo regionale – ha aggiunto Fina – aveva preso un impegno che ha tradito e sul quale chiediamo
di ripensare perché crediamo che ci sia bisogno anche di risorse anche regionali come hanno fatto altre Regioni
per rispondere al caro energia e poi c’è un problema di priorità perché si trovano i soldi sia nel Paese che in
Abruzzo per centinaia di milioni di euro per le squadre di calcio di serie A e si tolgono risorse a misure che le
stesse associazioni di categoria, di imkers e sindacati chiedono. È evidente che non hanno colto il rischio che
corrono oggi tantissime famiglie e tantissime attività del nostro Paese”.