Sulmona. “Non si contano più gli psicopatici che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) sta inviando al carcere di Via Lamaccio e con essi gli innumerevoli problemi che tutt’ora si stanno creando e che si vanno ad aggiungere ai tantissimi che già affliggevano quello che altro non è che uno dei più importanti carceri d’Italia”, ha scritto in una nota Mauro Nardella, della Uil.
Per il sindacalista delle forze penitenziarie “Questo stato di cose sta contribuendo a farne di quello che prima era un istituto modello in un’autentica discarica sociale oltreché polveriera pronta ad esplodere. Secondo il Dap il penitenziario di via Lamaccio sarebbe dotato di un presidio psichiatrico capace di gestire detenuti di Alta Sicurezza affetti da patologie psichiatriche e quindi capace di ospitare quelli che una volta venivano ricoverati presso gli ospedali psichiatrici giudiziari”.
Secondo il sindacalista della Uil “a Sulmona non c’è nulla (a parte uno psichiatra lasciato in balia di se stesso e privato così com’è di un valido reparto con tanto di personale formato) che possa essere finanche paragonato ad un centro capace di gestirne l’indole di tali soggetti. Il Dap mente sapendo di mentire quando nell’inviare questa tipologia di reclusi riconosce in Sulmona un caratteristica che di fatto non ha. A rimetterci sono tutti sia i detenuti che il personale”, ha concluso Nardella.