L’Aquila. La Cigl torna a farsi sentire sulla fondamentale tutela nelle articolazioni penitenziarie, invitando a tenere alta l’attenzione nell’interesse della collettività. Giuseppe Merola, della segreteria Fp Cgil L’Aquila, è intervenuto sul punto: “La funzione pubblica torna sulla questione delle vaccinazioni a favore dei lavoratori della polizia penitenziaria e funzioni centrali operanti nei vari servizi della provincia dell’Aquila e di tutta la Regione Abruzzo. Nella giornata di domani, infatti, concluderanno il primo ciclo i lavoratori delle funzioni centrali operanti nei servizi della giustizia minorile di stanza all’Aquila”. Roberto Cerquitelli, della Fp Cgil Abruzzo e Molise, ha aggiunto: “Purtroppo abbiamo registrato preoccupanti casi di positività nelle carceri abruzzesi, sia tra la popolazione detenuta che tra le fila della polizia penitenziaria, la nostra battaglia continua affinché siano garantiti i vaccini a tutti gli aventi diritto, a tutela generale della collettività”. Gino Ciampa e Giovanni Mari, della Fp Cgil L’Aquila, hanno continuato: “Il sindacato, sin dall’apertura dell’attività vaccinale da parte del Ministero della salute e dei vari apparati competenti regionali e territoriali, ha incessantemente rivendicato la necessità di celeri azioni, coinvolgendo organi istituzionali e sanitari, apprezzandone l’interessamento nonostante alcune difficoltà riscontrate ultimamente a Sulmona”. In conclusione, Paola Puglielli, segretaria generale Fp Cigl Abruzzo e Molise, ha aggiunto: “Le carceri sono ambienti di precaria vulnerabilità e come Fp Cgil continueremo a tenere costantemente alta l’attenzione, visti anche i focolai accesi recentemente a Chieti, Lanciano, Sulmona e Pescara. Il piano vaccinale sta fortunatamente proseguendo, senza alcuna problematica correlata alla post somministrazione e sono stati interessati anchi i poliziotti penitenziari over 55, nonché le lavoratrici ed i lavoratori delle funzioni centrali della Regione. Auspichiamo, adesso, una sensibile azione politica e governativa per la fase successiva della profilassi, così da poter preservare situazioni lavorative così delicate”.