Sulmona. “La settimana prossima con molta probabilità La Casa di Reclusione di Sulmona raggiungerà (e sarà una delle prime a livello nazionale) un traguardo molto importante nell’ambito della politica di immunizzazione dal Covid 19”.
A parlare è Mauro Nardella, componente della Segreteria Confederale UIL CST Adriatica Gran Sasso che ha scritto una nota indirizzata alla Regione e alla Asl in cui spiega:
“Sia il personale ivi operante che i detenuti in esso ristretti raggiungeranno, infatti, il traguardo del primo step vaccinale.Quello che sarebbe interessante conoscere ora è che livello di immunizzazione si è raggiunto in attesa della somministrazione e con essa il grado di rischio da COVID 19.
Il fatto che il carcere esprime una nicchia della nostra comunità lo stesso potrebbe rappresentare un ottimo mezzo attraverso il quale effettuare uno studio specifico sull’efficacia del vaccino somministrato mettendolo al servizio della comunità scientifica.
La UIL chiede alla Regione Abruzzo di concerto con l’Amministrazione penitenziaria di verificare la fattibilità di un progetto del genere e, attraverso le opportune politiche di monitoraggio (test sierologici da effettuare su base volontaria), elaborare uno studio ad hoc.
Vorrete convenire sul fatto che i dati che ne scaturirebbero potrebbero giovare non solo per un atto di garanzia sanitaria all’interno di luoghi notoriamente precludenti la libertà di movimento qual’è un istituto penitenziario ma anche un supporto, si spera, Resta ovvio che il monitoraggio andrebbe maggiormente considerato anche e soprattutto dopo l’avvenuta somministrazione della seconda dose la quale avverrà a partire dalla terza decade di Aprile”.