Sulmona. “Ho appena appreso della dotazione all’ospedale di Sulmona del macchinario per processare i tamponi e ho molto apprezzato la presa in considerazione della nostra proposta da parte della Regione Abruzzo. Per questo motivo ringrazio personalmente l’assessore alla sanità Nicoletta Verì e a tutti coloro si sono prestati, come nel caso della responsabile del tribunale per i diritti del malato Catia Puglielli, nel caldeggiarne il suo arrivo”. Lo afferma Mauro Nardella, componente della segretaria confederale CST UIL Adriatica Gran Sasso e segretario generale territoriale UIL PA polizia penitenziaria.
“L’esigenza” continua Nardella “mi fu prospettata in occasione di una visita urgente occorsa a un detenuto ergastolano da alcuni componenti del pronto soccorso locale. Essi, infatti, sentivano il bisogno di contenere il più possibile i tempi di riscontro della positività al Covid attraverso un processo immediato dei tamponi ai quali venivano sottoposti i pazienti ivi compresi, ovviamente, i detenuti”.
“Ora è proprio pensando alla delicatezza del ruolo che il carcere esercita nell’esercizio della libertà di movimento che bisognerà impegnarsi ulteriormente per potenziare il sistema di tracciamento immediato del virus. Il carcere, molto più che la società che lo circonda, infatti, non consente di padroneggiare le gesta quotidiane così come avviene in un ambiente libero. Vivere l’esperienza Covid all’interno dello stesso risulterebbe molto più complesso, per gli ovvi motivi che tutti sono in grado di immaginare. Pensare quindi di provvedere a effettuare tamponi con assiduità sia ai detenuti che al personale carcerario deve rappresentare un punto fisso della politica preventiva” prosegue Nardella.
“Auspico quindi che l’assessore Verì prenda in seria considerazione la possibilità di favorire quanto evidenziato e, con le determinazioni che ella vorrà assumere, rendere potenzialmente autonoma e costante la tracciabilità del virus all’interno del carcere di Sulmona sia ai reclusi che agli addetti ai lavori” conclude.